Capodanno: da medici ambiente “no ai botti, in 10 anni 3mila feriti e 6 morti”
Milano, 28 dic. (Adnkronos Salute)() – I botti di Capodanno causano “effetti pesantissimi sulla salute sull’ambiente”: in 10 anni il bilancio in Italia è di oltre 3mila feriti gravi (sono già 124 nel 2022) e 6 morti; ogni anno per colpa degli scoppi perdono la vita 5mila animali, e in una sola notte le polveri sottili aumentano del 1.900% e vengono prodotte fino a 6 tonnellate di rifiuti. A tracciare un bilancio del San Silvestro pirotecnico al quale in molti continuano a non rinunciare sono i medici della Sima, la Società italiana di medicina ambientale, che in vista del veglione lancia l’allarme e chiede ai sindaci di vietare i botti.
In base ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica sicurezza – riporta la Sima in una nota – tra il 2012 e il 2022 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno. Ma non sono solo gli esseri umani a subire le conseguenze dei botti: si stima che nell’ultima notte dell’anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.
C’è poi la questione ambientale, continuano gli esperti. Innanzitutto – riferiscono – i botti di fine anno generano un’impennata dell’inquinamento dell’aria: durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% del Pm10 presente nelle città italiane, ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme – denuncia la Sima – raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo, e un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte, con un aumento del +1.900% rispetto ai valori massimi di legge. Per i medici dell’ambiente non bisogna poi dimenticare l’ingente quantità di rifiuti prodotta: la stima “conservativa” della Sima è che circa 60mila involucri, pari a circa 3-6 tonnellate, di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano sulle strade e nelle piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare – precisano gli specialisti – perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla e per il restante 30% da polvere pirotecnica, in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame.
“Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere”.
“Per tale motivo – conclude Miani – come Sima rivolgiamo un appello ai sindaci di tutta Italia, affinché in vista della notte di Capodanno varino ordinanze anti-botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica”.
Questi, nel dettaglio, i dati su morti e feriti gravi ‘da botti’ riportati dai medici dell’ambiente: 124 feriti nel 2022; 79 feriti e 1 morto nel 2021; 204 feriti e 1 morto nel 2020; 216 feriti nel 2019; 212 nel 2018; 184 nel 2017; 190 nel 2016; 253 nel 2015; 361 feriti nel 2014; 622 feriti e 2 morti nel 2013; 595 feriti e 2 morti nel 2012.
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