Capodanno: medici pronto soccorso, ‘notte nera, picco Sos per alcol, incidenti e botti’
Roma, 31 dic. (Adnkronos Salute) – “Non è mai una notte come le altre, anche se è la 20esima che fai in ospedale. Capodanno – anche se con numeri che fortunatamente sono in leggero calo – rappresenta per un pronto soccorso una nottata difficile: per i botti, ma non solo, anche per i problemi legati all’abuso di alcol e per gli incidenti. Sono queste le tre problematiche che vediamo maggiormente dopo la mezzanotte, con una ‘classifica’ che può cambiare a seconda della città, visto che i fuochi d’artificio e i botti sono più sentiti al Sud”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Fabio De Iaco, past president della Simeu (Società italiana di medicina d’emergenza urgenza), sulla previsione del lavoro nei pronto soccorso in vista della notte di San Silvestro.
Durante l’ultima notte dell’anno, “chi lavora nei pronto soccorso deve affrontare i risultati di tanti eccessi: da quelli alimentari come l’abuso di alcol, ai danni provocati dai botti agli arti, che pur avendo un ridimensionamento in termini numerici rimangano molto invalidanti”, prosegue De Iaco che indica anche negli incidenti stradali “una delle maggiori cause di accesso ai dipartimenti di emergenza-urgenza durante il Capodanno”. Quando si sparano i fuochi d’artificio, anche all’aperto, “può capitare che arrivino in pronto soccorso anche persone con sintomi da intossicazione, magari – riferisce l’esperto – con piccole crisi respiratorie dovute al fumo generato dai botti”.
Come si organizzano gli ospedali? “Si rafforzano soprattutto i contatti con i colleghi chirurghi – conclude De Iaco – Lo specialista di chirurgia della mano o quello in chirurgia plastica danno la loro reperibilità, perché se ci sono delle necessità urgenti durante la notte vengono chiamati”.
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