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Cardiologia strutturale, in Italia il tour formativo ‘Your Heart Matters’

14 Giugno 2024

Roma, 13 giu. (Adnkronos Salute) – È arrivato anche in Italia il roadshow ‘Your Heart Matters’, iniziativa europea di Medtronic rivolta ai professionisti sanitari nel campo della cardiologia strutturale, che prevede alcune tappe anche nel nostro Paese per promuovere la formazione continua sulle tecniche interventistiche più recenti e più innovative come la procedura dell’impianto di valvola aortica transcatetere (Tavi) per la cura della stenosi valvolare aortica. Il tour, realizzato in collaborazione con alcune strutture ospedaliere e universitarie di eccellenza, è partito il 4 giugno da Pisa, il tour nazionale, dopo a ver toccato Bologna e Torino, si concluderà il 20 a Lecce.

“Your Heart Matters – spiega Stefano Lusian, responsabile divisione di Cardiologia Strutturale di Medtronic Italia – è un progetto che punta alla formazione degli operatori sanitari in cardiologia strutturale mettendo i pazienti al centro, al fine di migliorare la qualità dell’assistenza a loro rivolta. Con questa iniziativa Medtronic si conferma partner d’eccellenza nell’innovazione tecnologica e nei programmi di Training ed Education”.

All’interno dell’unità mobile ‘Your Heart Matters’, cardiologi e infermieri specializzati possono approfondire le loro conoscenze sulla terapia Tavi ed esercitarsi con simulatori e workshop pratici che replicano le fasi principali del percorso di diagnosi e cura che affronta un paziente affetto da stenosi aortica (Sa) severa. La stenosi valvolare aortica – spiega una nota – è la malattia delle valvole cardiache più comune negli adulti, con una prevalenza che aumenta con l’età. La Tavi è nata come alternativa, in casi limitati, all’intervento di sostituzione valvolare aortica per via tradizionale cardiochirurgica. I risultati positivi e la minore invasività della procedura hanno significativamente ampliato il numero di pazienti idonei: attualmente, l’indicazione si estende ai pazienti con più di 75 anni e a quelli con elevate comorbidità. È probabile che questo bacino si allargherà ulteriormente e che il numero di interventi Tavi raggiungerà e supererà a breve quelli tradizionali. Questa prospettiva sottolinea l’attualità e l’esigenza di estendere la formazione, permettendo ai centri specializzati di rispondere alla crescente domanda e di ridurre le liste di attesa. Attualmente, infatti, la metà dei pazienti che potrebbe trarre vantaggio dalla procedura Tavi non vi ha accesso e sono significative le disparità territoriali e la frammentazione a livello regionale del Servizio sanitario nazionale.

La campagna ‘Your Heart Matters’ non promuove soltanto la crescita della tecnologia e delle competenze ma si rivolge anche a tutti gli stakeholder, contribuendo allo sviluppo delle relazioni all’interno della rete sanitaria. “È indispensabile – osserva Lusian – favorire un dialogo costante tra centri hub e spoke, tra personale medico e infermieristico, e i produttori delle tecnologie più avanzate per migliorare la qualità delle cure e garantire che i pazienti possano beneficiare delle innovazioni oggi disponibili”.

La prima tappa si è svolta il 4 giugno a Pisa, presso la Scuola Superiore S. Anna, dove l’unità mobile attrezzata è giunta nell’area del Cnr. La giornata in compagnia del truck è stata dedicata alla simulazione delle varie fasi del percorso del paziente. Realizzato insieme a Sergio Berti, Coordinatore scientifico del Master e Direttore della Cardiologia Diagnostica e Interventistica di Monasterio, l’evento ha affrontato diverse tematiche rilevanti. Si è discusso dell’importanza della collaborazione con aziende del settore nella formazione continua sulla terapia Tavi e dell’approccio integrato al percorso di cura del paziente. Inoltre, è stato sottolineato come il concetto di innovazione tecnologica comprenda oggi anche il tema della sostenibilità e fruibilità della stessa. Infine, sono stati esplorati gli obiettivi per garantire un equo accesso alle cure e la sostenibilità dei percorsi.

“La stenosi valvolare aortica – illustra Berti – sta emergendo come una patologia significativa, principalmente a causa della sua natura degenerativa e dell’invecchiamento della popolazione. Attualmente, la sua prevalenza è leggermente superiore al 3%. Non tutti i pazienti necessitano di un intervento; le indicazioni riguardano quelli con stenosi valvolare aortica severa sintomatica. Secondo l’Haute Autorité de Santé francese, la necessità di terapia è di circa 400 interventi per milione di abitanti. È fondamentale che il sistema sanitario nazionale sia organizzato per erogare questi interventi in modo efficiente, garantendo a tutti i pazienti il miglior trattamento possibile. Tuttavia, non tutte le regioni dispongono delle risorse economiche e degli operatori necessari per eseguire questa procedura”.

La seconda tappa ha raggiunto il 5 giugno Bologna, in occasione del congresso mondiale di cardiochirurgia delle patologie cardiache congenite e del congresso Sicp ha previsto il workshop pratico in Interventional Cardiology con il Professor Massimo Chessa, rivolto a giovani cardiologi interventisti e cardiochirurghi. La terza tappa, l’11 e 12 giugno presso l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, ha offerto sessioni educative con simulatori Tavi a ecocardiografisti e cardiologi interventisti. Tra i professionisti presenti ci sono stati anche i cardiologi Innocenzo Scrocca, Tiziana Aranzulla, Gianmarco Annibali e Giorgio Quadri.

“Nonostante gli incrementi nazionali e regionali di interventi con protesi Tavi – ribadisce Giuseppe Musumeci, direttore di Cardiologia presso l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – il numero di pazienti trattati risulta purtroppo basso rispetto al fabbisogno di salute. È importante aumentare il bacino di medici e centri esperti così da poter rispondere alla crescente domanda dell’intervento “. L’unità mobile attrezzata di Your Heart Matters proseguirà poi il suo viaggio in Italia ed infine, l’ultima tappa del roadshow avrà luogo il 20 giugno all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce e sarà organizzata con il contributo del Giuseppe Colonna, direttore del reparto di Cardiologia interventistica ed emodinamica.

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