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Carrieri (Siu), ‘in urologia robotica migliora esiti clinici e formazione’

10 Novembre 2025

Roma, 10 nov. (Adnkronos Salute) – “La chirurgia robotica oggi non è più un’alternativa, è un punto di riferimento in termini di sicurezza, precisione e sostenibilità dell’assistenza. Non possiamo più farne a meno. Questa tecnologia ci consente di ottenere risultati clinici nettamente superiori rispetto a qualche anno fa. Solo comprendendo i progressi tecnologici possiamo migliorare gli esiti per i pazienti e ottimizzare i processi operativi nei nostri ospedali”. Così Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia, commentando la presentazione ufficiale del da Vinci 5 durante il 98° Congresso nazionale Siu a Sorrento. “Noi urologi siamo i primi utilizzatori della chirurgia robotica in Italia, rispetto a tutte le altre specialità – ha aggiunto – Era dunque naturale che questa nuova piattaforma di ultima generazione venisse presentata proprio qui, nel nostro Congresso”

Carrieri ha sottolineato come la quinta generazione della piattaforma robotica più diffusa al mondo, rappresenti “un’evoluzione senza precedenti” perché “permette di raccogliere dati oggettivi, migliorare le prestazioni chirurgiche e potenziare l’esperienza del personale medico, rendendo ogni intervento più sicuro ed efficiente”. Ma la sfida, secondo il presidente Siu, non è solo tecnologica. “La chirurgia robotica ci consente di insegnare in modo strutturato e codificato. Possiamo simulare interventi reali in ambiente virtuale, permettendo ai giovani chirurghi di esercitarsi e apprendere in sicurezza: ciò che fino a pochi anni fa era impensabile. È una rivoluzione anche nella formazione medica”.

L’innovazione non deve far perdere di vista la centralità della persona. “Andiamo verso una medicina sempre più tecnologica, ma anche sempre più personalizzata – ha sottolineato Carrieri – Stiamo imparando che non esistono cure ‘in generale’, ma terapie pensate per il singolo paziente, perché ogni paziente è diverso dall’altro. La tecnologia è e deve restare al servizio di una medicina personalizzata. È vero – ha osservato – queste tecnologie hanno costi importanti, ma dobbiamo sempre mettere al primo posto la salute dei nostri pazienti. I risultati ottenuti grazie alla chirurgia robotica sono sostanzialmente diversi e migliori rispetto a quelli di pochi anni fa. Investire in innovazione significa investire nella qualità della cura e nel futuro della sanità”.

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