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Chirurgia, a Torino ‘primo intervento al mondo di re-innervazione peniena’

2 Ottobre 2025

Milano, 2 ott. (Adnkronos Salute) – La Città della Salute e della Scienza di Torino annuncia “un passo epocale nella chirurgia ricostruttiva urologica: per la prima volta al mondo è stato eseguito un innovativo intervento di ricostruzione dei nervi del pene, capace di restituire l’erezione naturale a pazienti che hanno perso la potenza sessuale dopo l’asportazione della prostata per tumore”. L’operazione di re-innervazione peniena è stata eseguita all’ospedale Molinette. Tecnicamente, illustra l’azienda ospedaliera universitaria del capoluogo piemontese, l’intervento prevede il collegamento di un nervo di un muscolo della coscia (nervo gracile) direttamente ai nervi del pene che controllano l’erezione (fibre nervose autonomiche dei corpi cavernosi). “Un approccio totalmente nuovo”, sottolinea l’Aou, che mira a riattivare il meccanismo naturale dell’erezione nei casi molto frequenti in cui i farmaci orali (pillola blu e derivati) non funzionano.

“Per molti uomini giovani sopravvissuti al cancro della prostata la perdita di potenza sessuale rappresenta una ferita profonda che mina identità e qualità di vita – spiega Paolo Gontero, direttore della Clinica Urologica universitaria delle Molinette – In alcuni casi la malattia è troppo avanzata e non è possibile eseguire un intervento di preservazione nervosa. E’ proprio in queste situazioni che questa tecnica innovativa apre una strada concreta alla possibilità di recuperare la funzione naturale. A differenza dello standard rappresentato dalla protesi peniena, che garantisce erezioni meccaniche, ma non fisiologiche, questa procedura consente di ricreare erezioni spontanee e naturali, con un impatto psicologico straordinariamente positivo per il paziente, che può tornare a vivere una sessualità autentica e non percepita come artificiale”. Lo specialista evidenzia come il recupero di un’erezione naturale abbia un valore che va ben oltre la sfera puramente funzionale: significa ritrovare sicurezza in se stessi, migliorare l’autostima e preservare l’intimità di coppia. “Molti pazienti – dice – ci raccontano che la differenza tra una protesi e un’erezione spontanea non è solo tecnica, ma riguarda il modo in cui si percepiscono come uomini e partner”.

Secondo i dati raccolti dal team torinese, la procedura mostra “un potenziale di successo con miglioramento fino all’80% e una ripresa di erezioni spontanee efficaci in oltre il 65% dei casi. Percentuali mai raggiunte prima con protocolli tradizionali di riabilitazione sessuale”.

L’intervento è stato presentato in live surgery durante il Congresso Esgurs di chirurgia genito-ricostruttiva in urologia andrologica ospitato quest’anno a Torino (2-3 ottobre), al quale partecipano oltre 350 esperti internazionali. La scelta della città della Mole come sede di questa prima mondiale rappresenta “un riconoscimento della qualità della scuola urologica italiana e del suo contributo pionieristico nel campo della ricostruzione funzionale post-oncologica”, rimarca la Città della Salute.

“Non parliamo di un trattamento sperimentale isolato, ma di una tecnica riproducibile, basata su solide evidenze precliniche e su un’attenta selezione dei pazienti”, precisa Marco Falcone, responsabile del progetto. “L’obiettivo – chiarisce – non è soltanto ripristinare una funzione biologica, ma restituire ai pazienti la possibilità di vivere una vita affettiva e sessuale piena. E’ un cambiamento di paradigma che unisce chirurgia oncologica, ricostruzione funzionale e attenzione al benessere globale della persona”.

“Se confermati da studi clinici più ampi”, si legge in una nota, i risultati ottenuti dall’équipe piemontese “potrebbero cambiare radicalmente il futuro della riabilitazione sessuale post-cancro, offrendo ai giovani uomini operati di tumore alla prostata non solo la sopravvivenza, ma anche la speranza di una piena qualità di vita. Un traguardo che fino a pochi anni fa sembrava impossibile e che oggi, grazie all’eccellenza chirurgica e scientifica torinese, diventa realtà”.

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