Covid: -4.800 morti utilizzando più Paxlovid in ondata Omicron, studio Usa
Milano, 11 apr. (Adnkronos Salute) – “Se l’attuale diffusione” della pillola anti-Covid “Paxlovid fosse stata raggiunta nel gennaio 2022, si sarebbero potute evitare 4.800 morti” negli Usa “durante l’ondata invernale di Omicron” che ha colpito dal 15 dicembre 2021 al 15 marzo 2022. E’ la stima che emerge da uno studio pubblicato nei giorni scorsi su ‘Jama Health Forum’. Studio che ha attirato l’attenzione del virologo italiano Roberto Buroni, che da tempo si chiede se ci sia un adeguato utilizzo degli antivirali orali: “Quante volte ci siamo inutilmente lamentati delle scarse prescrizioni di Paxlovid? Arrivano i primi numeri: se dal gennaio 2022 negli Usa si fosse prescritto Paxlovid come ora, si sarebbero evitati 4.800 morti”, scrive su Twitter.
Negli Usa, fa notare inoltre il professore di Virologia e Microbiologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “il Paxlovid viene prescritto anche da infermieri e farmacisti, per cui immaginate la situazione da noi. Avere un farmaco sicuro ed efficace e non utilizzarlo – magari prescrivendone al suo posto uno inutile e pericoloso come l’azitromicina – è inaccettabile”.
Lo studio chiamato in causa da Burioni è firmato da ricercatori di due atenei statunitensi – Brown University e Brown School of Public Health di Providence (Rhode Island) e Stanford University School of Medicine di Stanford (California) – e stima anche quanti cicli di Paxlovid servirebbero per una futura ondata simile a Omicron 2021-2022: da 0,4 a 39,8 milioni, in una realtà come gli Usa. E servirebbero anche da 0,7 a 75,3 milioni di test su sintomatici. “Abbiamo stimato che il 78% dei casi statunitensi che richiedono il ricovero in ospedale vengono rilevati entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi e che l’utilizzo di Paxlovid è del 5% tra gli infetti idonei. Data l’efficacia di Paxlovid del 67% contro il ricovero e dell’81% contro la mortalità, ciò corrisponde a riduzioni percentuali relative del 2,7% dei ricoveri Covid e del 3,2% della mortalità”, spiegano i ricercatori, i quali aggiungono anche che, se l’utilizzo di Paxlovid aumentasse all’80%, prevedono una riduzione del 42% dei ricoveri e del 51% della mortalità.
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