Covid: da Fondazione Gimbe le raccomandazione per convivere con virus
Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute) – Completate il ciclo vaccinale, indossare le mascherine al chiuso, tamponi sono se si hanno i sintomi Covid, rispettare l’isolamento. Sono alcune delle raccomandazioni ‘individuali’ che arrivano dalla Fondazione Gimbe nel giorno che sancisce la fine dello stato di emergenza in Italia. Il vademecum post emergenza di Gimbe riguarda anche alcune raccomandazioni ‘di sistema’. “Ormai da tempo – osserva il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – le narrative della politica e le percezioni della popolazione tendono a identificare la scadenza dello stato di emergenza con la fine della pandemia, che ovviamente non può coincidere con una scadenza burocratica. Infatti, complice l’incauto calo di attenzione che ha portato allo stallo della campagna vaccinale e all’allentamento delle precauzioni individuali, al 30 marzo si registrano più di 500 mila nuovi casi in 7 giorni con oltre 1,26 milioni di casi positivi in due settimane hanno determinato un aumento di oltre 1.500 posti in area medica e invertito il trend delle terapie intensive. Con quasi mille decessi a settimana”.
“Ecco perché, bisogna guardare al prossimo futuro con ottimismo e fiducia, ma anche con prudenza e responsabilità, viste le incertezze su possibili nuove varianti e durata della copertura vaccinale – avverte Cartabellotta – Dal canto suo, la Fondazione – che continuerà a pubblicare il monitoraggio settimanale anche dopo il 31 marzo – formula alcune raccomandazioni per la convivenza con il Sars-CoV-2, al fine di garantire un’estate più tranquilla possibile, e soprattutto di arrivare preparati alla prossima stagione autunno-inverno”.
E poi quelle di sistema: “Mettere in campo interventi di comunicazione efficaci al fine di vincere l’esitazione vaccinale del maggior numero possibile di persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino o che non hanno ancora ricevuto la dose booster, oltre che dei genitori dei bambini non ancora vaccinati; mantenere l’obbligo di mascherine al chiuso e nei luoghi affollati sino a quando la circolazione del virus non si sarà sensibilmente ridotta; implementare interventi di formazione per i medici di medicina generale affinché prescrivano tempestivamente i farmaci antivirali disponibili ai soggetti a maggior rischio di malattia severa; implementare interventi strutturali per migliorare l’aerazione di spazi chiusi come uffici pubblici o aule scolastiche, per le quali si attendono ancora le linee guida nazionali; potenziare il sistema di sequenziamento delle varianti virali; pianificare la campagna vaccinale autunnale, monitorando l’efficacia vaccinale sulla malattia severa ai fini di un’eventuale somministrazione del secondo booster (quarta dose) per i soggetti a maggiore rischio”.
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