Covid: igienisti, ‘no a test su asintomatici’
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) – Garantire un tampone il più presto possibile a chi sviluppa i sintomi di Covid-19 e, “nell’ambito della gestione dei contatti in auto sorveglianza, modulare l’esecuzione del test in relazione allo stato immunitario del soggetto e alla presenza di patologie concomitanti”. Invece, non vanno testati “soggetti asintomatici guariti da meno di 120 giorni; asintomatici vaccinati con dose booster; asintomatici vaccinati con ciclo primario concluso da meno di 120 giorni”. E, in caso di “esposizione a rischio”, riservare il tampone a quanti hanno condizioni che predispongono a forme gravi di Covid-19 (diabete, obesità, broncopneumopatia cronica ostruttiva, mancanza di protezione immunitaria). Queste le nuove raccomandazioni della Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti).
Per gli esperti che hanno messo a punto il Position Paper, bisogna “sospendere lo screening periodico degli operatori sanitari fatti salvo i reparti ospedalieri a maggiore rischio (oncologia, neonatologia, rianimazione), e continuare invece a svolgere attività di screening sugli operatori, finalizzate al contenimento dei cluster di comunità (Rsa, strutture socioassistenziali, altre comunità che ospitano soggetti a rischio)”. E, infine, è ora di “superare l’utilizzo del tampone preventivo”, quello che si effettua per avere il Green pass.
Secondo la Siti, inoltre, “il contact tracing dev’essere semplificato e modulato in relazione alla diffusione della malattia e la sua implementazione deve essere automatizzata in tutto il Servizio sanitario nazionale, come già realizzato in alcune Regioni e Province autonome”. E ancora, “mantenere in efficienza la rete diagnostica di prossimità, in quanto la ricerca attiva dei casi, la diagnosi precoce e i programmi continui di sequenziamento genomico sono di fondamentale importanza per la prevenzione della diffusione del contagio; revisionare i criteri di modulazione della durata dell’isolamento e di fine isolamento in relazione allo stato immunitario del soggetto; ripensare infine alla gestione delle scuole, tenendo ben presente che deve essere attuata ogni azione per evitare la didattica a distanza e che la scuola deve essere un ambiente sicuro con alte coperture vaccinali”.
Per la Siti, un’altra priorità è rappresentata dalle vaccinazioni per le altre malattie, per cui si potrebbero anche utilizzare nei prossimi mesi gli attuali hub vaccinali per il recupero di tutte le coorti non vaccinate (Mprv, Hpv, richiamo dTp, meningite, pneumococco, Herpes zoster).
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