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Covid, Oms classifica Eris variante d’interesse

9 Agosto 2023

Milano, 9 ago. (Adnkronos Salute) – La variante Eris (EG.5 e i suoi sottolignaggi fra cui EG.5.1) viene classificata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come variante d’interesse. E’ l’esito dell’ultima valutazione del rischio, la cui pubblicazione è stata annunciata per oggi dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. La variante d’interesse è l’attuale livello più elevato di attenzione riservato alle nuove varianti. Eris era stata classificata inizialmente il 19 luglio come variante sotto monitoraggio.

“Sulla base delle prove disponibili, il rischio per la salute pubblica posto da EG.5 è valutato come basso a livello globale”, puntualizza l’Oms nel documento odierno. Quindi la nuova variante viene allineata al livello di rischio già associato ad Arturo XBB.1.16 e alle altre Voi (cioè Kraken) attualmente in circolazione.

“Mentre EG.5 ha mostrato una maggiore prevalenza, un vantaggio di crescita e proprietà di fuga immunitaria, ad oggi non sono stati segnalati cambiamenti nella gravità della malattia”, viene puntualizzato dall’agenzia Onu per la Salute. Aumenti concomitanti nella quota di EG.5 fra le varianti circolanti e nei ricoveri Covid (comunque inferiori alle ondate precedenti) sono stati osservati in Paesi come il Giappone e la Corea ma “non sono state fatte associazioni tra questi ricoveri e la nuova variante”. Tuttavia, per via del suo vantaggio di crescita e delle sue caratteristiche di fuga immunitaria, EG.5 “può causare un aumento dell’incidenza dei casi e diventare dominante in alcuni Paesi o anche a livello globale”, avverte l’Oms.

EG.5 è stata segnalata per la prima volta il 17 febbraio 2023. Questa variante porta un’ulteriore mutazione in un amminoacido nella proteina spike rispetto ai suoi ‘genitori’: la sottovariante XBB.1.9.2 e XBB.1.5 (Kraken). All’interno del lignaggio EG.5, spicca Eris, la sottovariante EG.5.1 che ha un’ulteriore mutazione nella Spike e rappresenta già l’88% delle sequenze disponibili per EG.5 e i suoi lignaggi discendenti. Nel loro insieme, “le evidenze disponibili non suggeriscono che EG.5 abbia ulteriori rischi per la salute pubblica rispetto agli altri lignaggi discendenti di Omicron attualmente in circolazione”, è al momento la conclusione della valutazione Oms.

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