Covid: Oms, continua calo nel mondo, +937% casi India spinti da ‘Arturo’
Milano, 14 apr. (Adnkronos Salute) – Restano in calo i casi e i morti di Covid segnalati nel mondo. Ma “contrariamente al trend generale” in ribasso, si registrano importanti aumenti dei casi segnalati e dei decessi nelle regioni del Sudest asiatico e del Mediterraneo orientale e, altrove, in diversi singoli Paesi”, evidenzia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel suo ultimo aggiornamento settimanale. E’ in particolare il Sudest asiatico ad avere l’exploit più significativo: nell’area i contagi crescono del 481% negli ultimi 28 giorni e i morti del 109% rispetto ai 28 giorni precedenti. L’impennata è sostenuta dall’India, alle prese con la variante ‘Arturo’ di Sars-CoV-2 (XBB.1.16), che aumenta ancora la percentuale di crescita: nel Paese si registra un +937% per i casi (sono stati oltre 66mila negli ultimi 28 giorni contro i 6.300 circa del periodo precedente) e per i morti +494%. Ma l’incremento più alto dei contagi, in proporzione, è quello del Nepal: +1.198% (da 49 a 636).
Complessivamente, a livello globale nel periodo dal 13 marzo al 9 aprile sono stati registrati circa 3 milioni di casi e 21mila morti, pari a -28 e -30% rispettivamente rispetto ai 28 giorni precedenti (13 febbraio-12 marzo). Da inizio pandemia al 9 aprile 2023, il ‘contatore’ mondiale segna oltre 762 milioni di casi confermati e oltre 6,8 milioni di decessi. E come sempre l’agenzia Onu per la salute ribadisce che “i trend attuali continuano a essere sottostimati rispetto al numero reale di infezioni e reinfezioni come mostrato dalle indagini sulla prevalenza”, in parte per la riduzione dei test e i ritardi di segnalazione. Quindi, i dati “vanno interpretati con cautela”, avvisa l’Oms che monitora le variazioni epidemiologiche su intervalli di 28 giorni, ritenuti più affidabili per fotografare l’andamento della pandemia, dove sta accelerando e dove invece frena.
A livello regionale, il numero di nuovi casi segnalati in 28 giorni è diminuito in 4 delle 6 regioni dell’Oms: la regione europea (-22%), la regione africana (-45%), la regione del Pacifico occidentale (-39%), la regione delle Americhe (-33%). Mentre sono aumentati, come si è visto, nel Sudest asiatico (area in cui spicca anche il +614% dei casi alle Maldive) e nella regione del Mediterraneo orientale (+144%). Nelle 4 regioni dove l’incidenza di Covid è in calo, è diminuito anche il numero di morti segnalati in 28 giorni, dal -12% registrato nella regione europea al -62% del Pacifico occidentale, dal -24% della regione africana al -37% delle Americhe. I decessi crescono invece nel Mediterraneo orientale (+138%), oltre al già citato Sudest asiatico.
A livello nazionale, il numero più alto di nuovi casi Covid negli ultimi 28 giorni è stato segnalato dagli Stati Uniti (455.939; -50%), seguiti da Russia (291.895; -17%), Repubblica di Corea (275.126, in linea con il dato dei 28 giorni precedenti), Brasile (233.734; +51%) e Francia (213.308; +92%). Il dato più alto per quanto riguarda i decessi è stato segnalato dagli Usa (5.571 in 28 giorni; -40%), seguiti da Regno Unito (2.708; -13%), Brasile (1.246; -24%), Russia (984; numero simile alla settimana precedente) e Germania (903; -52%).
Per la regione europea, il report Oms segnala negli ultimi 28 giorni oltre 1 milione di contagi e 9.844 morti. Diciassette (28%) dei 61 Paesi dell’area hanno riportato un aumento dei casi del 20% o più, con gli incrementi più elevati osservati in Ucraina (+107%), Azerbaijan (+100%) e Monaco (+100%). I numeri più alti di infezioni sono stati segnalati da Russia, Francia e Germania (108.787; -68%). Mentre sul fronte dei decessi il dato più alto è stato segnalato dal Regno Unito, seguito da Russia e Germania.
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