Covid: Oms manca obiettivo 40% vaccinati entro fine anno
Ginevra, 28 dic. (Adnkronos Salute/Dpa)() – L’Organizzazione mondiale della sanità fallirà l’obiettivo di vaccinare contro Covid-19 il 40% della popolazione in ogni Paese del mondo entro fine anno, con ritardi particolarmente gravi in Africa. La metà dei 194 Paesi membri dell’Oms non raggiungerà l’obiettivo in tempo e in una quarantina di Stati la percentuale dei vaccinati contro la malattia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2 è inferiore al 10% della popolazione. L’Oms ha dato la colpa all’accaparramento di vaccini, in particolare da parte di una manciata di Paesi occidentali che stanno già somministrando le terze dosi.
Nel mondo ad oggi sono state somministrate 8,6 miliardi di dosi di vaccini anti-Covid, ma per lo più in Paesi ad alto reddito che disponevano delle risorse per assicurarsi contratti con le case produttrici. Dozzine di altri Paesi sono invece dipendenti dalle forniture di Covax, il programma di condivisione dei vaccini sostenuto dall’Onu, che mira a vaccinare la popolazione dei Paesi a basso reddito. I Paesi ricchi vengono criticati perché non fanno abbastanza per sostenere l’equità vaccinale a livello globale attraverso Covax. Tuttavia, nelle ultime settimane le spedizioni di vaccini nell’ambito del programma sono aumentate. Entro l’ultima settimana di dicembre, Covax avrà consegnato 722 milioni di dosi.
I dati forniscono però un quadro impietoso: per l’Oms, mentre in Germania sono state somministrate 171 dosi di vaccino ogni 100 abitanti, in Madagascar ne sono state iniettate solo 2,7 ogni 100 abitanti e nella Repubblica Democratica del Congo 0,32. Nella maggior parte dei Paesi africani il numero di dosi per 100 abitanti è a due cifre, ma nella fascia bassa.
L’industria farmaceutica è convinta che lo squilibrio non sia dovuto alla mancanza di dosi. Secondo l’associazione delle aziende, l’Ifpma, circa 1,4 miliardi di vaccini sono stati prodotti nel solo mese di dicembre. Piuttosto, sostiene, lo scetticismo sui vaccini è elevato in molti Paesi e parecchi Stati hanno problemi nella distribuzione.
L’Oms ribatte che i Paesi sarebbero pronti, se ricevessero le dosi in modo organizzato e puntuale. Molti Paesi ricchi hanno promesso collettivamente oltre 1 miliardo di dosi, come donazioni. Tuttavia, secondo l’Oms, le consegne spesso impiegano molto tempo per materializzarsi. Alcune dosi riportano una data di scadenza entro poche settimane, cosa che rende la distribuzione nei Paesi più poveri particolarmente complicata.
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