Covid: plasma convalescenti vaccinati efficace contro Omicron
Milano, 7 nov. (Adnkronos Salute) – Il plasma di chi guarisce da un’infezione Covid ed è anche vaccinato contro Sars-CoV-2 contiene anticorpi utili a contrastare le varianti Omicron del coronavirus pandemico. Uno studio internazionale pubblicato su ‘Nature Communications’, guidato da Daniele Focosi dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa (Auop) – Sezione dipartimentale Officina trasfusionale con la collaborazione di istituzioni accademiche quali le americane Mayo Clinic e John Hopkins University, dimostra infatti come “il plasma dei convalescenti vaccinati, risorsa abbondante tra i donatori periodici di sangue, sia nella totalità dei casi ad altissimo contenuto di anticorpi in grado di neutralizzare tutte le varianti Omicron fin qui note (BA.1, BA.2 e BA.4/5)”. Lo comunica l’Aoup sottolineando che “il fenomeno, noto come ‘immunità eterologa’, rende molto più difficile al virus evadere dal controllo del plasma di quanto sia avvenuto fin qui con gli anticorpi monoclonali” attuali, farmaci che in era Omicron si sono dimostrati ‘armi spuntate’.
“Di fatto – ricorda l’azienda pisana – la ricerca sul plasma convalescente non si è mai arrestata proprio” nell’ottica di trovare alternative “per i pazienti, mezzo milione solo in Italia”, che non ottengono risposte protettive dopo la vaccinazione. Recenti studi hanno infatti mostrato come il plasma dei convalescenti vaccinati, che contiene fino a 100 volte più anticorpi rispetto a quello dei convalescenti non vaccinati, sia in grado di dimezzare la mortalità proprio nei pazienti immunocompromessi”, evidenzia l’Aoup riferendosi a un lavoro comparso sulla piattaforma pre-print ‘Medrxiv’. Ora “lo studio su Nature rafforza le immediate prospettive terapeutiche già in atto da mesi nell’Area vasta Toscana Nord-Ovest”, dove “l’Officina trasfusionale diretta da Maria Lanza da 2 anni e mezzo produce e distribuisce agli ospedali di Toscana e di altre regioni unità di plasma convalescente, raccolte nei Servizi trasfusionali esclusivamente da soggetti vaccinati e guariti dall’infezione negli ultimi 6 mesi”.
“Nel solo 2022 sono state distribuite oltre 50 unità per il trattamento di decine di pazienti immunocompromessi, su richiesta dei colleghi dei reparti di malattie infettive”, proseguono dall’Aoup, rimarcando che “per questi soggetti fragili la ricerca di terapie efficaci e tollerabili rimane una priorità per i sistemi sanitari, soprattutto in vista dell’imminente ondata sostenuta da varianti resistenti a tutti gli anticorpi monoclonali fin qui autorizzati”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche