Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) – I familiari di tutti i medici e gli odontoiatri deceduti per Covid-19 hanno tempo fino al 4 marzo per chiedere una quota di un fondo speciale messo a disposizione solo recentissimamente dallo Stato, spiega l’Enpam, ente previdenziale della categoria. La domanda va fatta tramite l’Inail e si ha diritto a presentarla anche se i sanitari scomparsi non erano iscritti all’Istituto, sottolinea l’Enpam in una nota, precisando che la “platea di chi può fare domanda appare più ampia rispetto ad altri tipi di aiuti o di pensioni”. Possono fare richiesta, infatti, “coniugi (anche uniti civilmente), figli (senza limiti d’età) e, in mancanza di coniuge o figli, genitori del sanitario deceduto. Non sono previsti limiti di reddito”.
L’importo dell’aiuto sarà calcolato dividendo i 15 milioni di euro messi a disposizione “per il numero delle domande accolte – spiega ancora l’Enpam – La somma sarà esentasse (non concorrerà alla formazione del reddito complessivo) e si potrà cumulare con altri sussidi o prestazioni ai quali i beneficiari abbiano o abbiano avuto diritto”. Il requisito principale “è che il medico, l’odontoiatra o altro professionista sanitario, sia deceduto dopo aver contratto il Covid-19 mentre era in attività durante il periodo dell’emergenza pandemica (31 gennaio 2020-31 marzo 2022), anche nel caso in cui la morte sia avvenuta dopo, comunque entro il 28 dicembre. Occorrerà dichiarare esplicitamente che ‘il decesso è avvenuto per effetto diretto/concausa del contagio da Covid-19’.
“Questa misura è un atto di giustizia per tutti i colleghi deceduti combattendo il Covid a mani nude – dichiara il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti – Lo Stato si era fatto carico solo di una parte dei caduti sul lavoro e oggi pone rimedio, almeno simbolicamente, includendo non solo i familiari dei dipendenti scomparsi, ma anche dei liberi professionisti e dei convenzionati. Resta fermo il nostro sostegno a ulteriori iniziative per riconoscere un giusto ristoro anche a tutti i medici che, pur sopravvissuti al Covid, hanno subito conseguenze di lungo periodo e per risarcire in modo più adeguato diversi familiari superstiti ancora poco aiutati”. Pur non essendo parte del procedimento, Enpam è disponibile a offrire assistenza per l’eventuale documentazione.
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