Roma, 23 ago. (Adnkronos Salute) – “Più vediamo diffondersi la variante ipermutata Ba.2.86, ad ora presente in 6 Paesi e in circa il 2% delle acque reflue in una regione svizzera, più sembra preoccupante, soprattutto in un momento in cui la sorveglianza è diminuita: non è destinata a svanire”. Lo evidenzia lo scienziato Usa Eric Topol, responsabile dello Scripps Research Translational Institute in California, su Twitter parlando della nuova variante Pirola.
“L’immuno-evasitività di Ba.2.86, con più di 35 mutazioni e cambiamenti di aminoacidi rispetto a Xbb.1.5, il bersaglio del ‘nuovo’ vaccino, ancora non disponibile – aggiunge Topol – sarà problematica ed esemplifica il motivo per cui una strategia di caccia alle varianti non funziona. Abbiamo bisogno di un vaccino a prova di varianti ed esistono molti candidati”.
Ba.2.86 è stata “segnalata in Israele, Danimarca, Regno Unito, Stati Uniti, Sud Africa e Svizzera – riferisce sempre su Twitter Ryan Gregory, professore al Dipartimento di biologia dell’Università di Guelph (Ontario), uno degli scienziati più attivi sul fronte delle varianti – Uno dei 2 casi americani è un viaggiatore di ritorno dal Giappone: quindi forse la variante è anche lì? Gli esperti di sanità pubblica che affermano che un’evoluzione dilagante delle varianti e onde autunnali” di Covid-19 “sono previste e fanno parte della vita, non stanno facendo salute pubblica, ma pubbliche relazioni. Per il virus”.
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