Covid: Shanghai riapre dopo 2 mesi di lockdown ma ancora non è normalità
Shanghai, 1 giu. (Adnkronos Salute) – Shanghai riapre con l’evidente entusiasmo dei suoi 25 milioni di abitanti, dopo la nuova ondata epidemica che ha portato per 2 mesi a uno stretto lockdown di interi quartieri, a causa della diffusione della variante Omicron di Sars-CoV-2 da fine marzo. Imprese, negozi e uffici operano regolarmente, anche se alcuni esercizi con una capienza limitata al 75%, e sono tornati a funzionare metropolitane e mezzi pubblici. La gente per strada scatta foto e selfie o pratica Tai chi, anche se con le mascherine. In diversi quartieri, alla mezzanotte di oggi, quando sono entrate in vigore le nuove regole, sono state organizzate feste e spettacoli con brindisi e fuochi d’artificio, “come se fosse Capodanno”, ha commentato un ragazzo di 20 anni citato dal ‘Guardian’.
“E’ un momento che aspettavamo da tanto. A causa dell’impatto dell’epidemia, la megacittà Shanghai ha attraversato un periodo di silenzio senza precedenti”, ha sottolineato una portavoce del governo locale, Yin Xin. Sono stati rimossi in diversi quartieri le barriere gialle che bloccavano l’accesso ai condomini e i blocchi stradali. I parchi riapriranno gradualmente. Rimangono chiusi centri sportivi, cinema. Le scuole riapriranno su base volontaria. I taxi e le auto private potranno tornare a circolare nelle zone della città a basso rischio, consentendo alle persone di andare a trovare familiari e amici al di fuori del loro distretto. Ma la situazione non è ancora del tutto tornata alla normalità, avverte il governo locale.
“Non c’è ancora spazio per poter abbassare la guardia e smettere di consolidare i risultati raggiunti nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia”. Seicentocinquantamila persone rimangono confinati nelle loro case. Rimane in vigore la politica del zero Covid. Chi risulta positivo al test è costretto a rimanere confinato a casa o ricoverato in ospedale, così come i suoi stretti contatti. I residenti della città devono esibire un Green pass sui loro smarphone per poter lasciare i compound residenziali in cui vivono ed entrare nella maggior parte dei posti. Rimane il divieto di lasciare la città: chi si sposta in un’altra località, deve sottoporsi a una quarantena di 14 giorni al ritorno.
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