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Covid, si passa alla fase 3 del monitoraggio, archiviati i vecchi parametri

8 Maggio 2023

Roma, 8 mag. (Adnkronos Salute)() – Archiviati i vecchi criteri per il monitoraggio di Covid-19 in Italia. A segnare il cambio di passo, dopo la fine dell’emergenza pandemica, è il ministero della Salute, che con un decreto del 6 marzo ha abrogato il decreto ministeriale dell’aprile 2020 che segnava il passaggio alla fase 2 e ha emanato ora una circolare, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, illustrando il modello di monitoraggio di fase 3.

In questa fase, “caratterizzata dallo sviluppo di immunità, sia a seguito di vaccinazione che di avvenuta infezione, nonché dalla sospensione delle misure di distanziamento fisico”, si passa dunque “da un sistema di valutazione del rischio strutturalmente definito da parametri e soglie di allerta ad un sistema flessibile e adattabile rispetto alla circolazione virale, senza la previsione di livelli di soglia – sottolinea la circolare – né di valutazione del rischio, che garantisca comunque di identificare tempestivamente i cambiamenti nelle caratteristiche della diffusione dei casi di malattia e nell’impatto sui servizi assistenziali, fornendo un’adeguata e sollecita informazione a tutte le autorità competenti”.

Nella fase 3 il sistema di monitoraggio “non ha la finalità di definire misure territoriali di mitigazione/contenimento e non prevede soglie di allerta pre-definite, senza la previsione di livelli di soglia né di valutazione del rischio”.

Gli indicatori per il nuovo sistema di monitoraggio, individuati dai tecnici del ministero della Salute di concerto con l’Istituto superiore di sanità e le Regioni e Province autonome, sono relativi “ad aspetti epidemiologici di diffusione come l’incidenza, la trasmissibilità e la percentuale di reinfezioni, e di impatto sia sulla salute della popolazione che sui servizi sanitari.

“L’analisi delle informazioni necessarie per il monitoraggio sanitario dell’epidemia da Sars-CoV-2 nelle Regioni e Province autonome – spiega ancora la circolare, firmata dai direttori generali della Prevenzione Gianni Rezza e della Programmazione Stefano Lorusso – rimane affidata alla Cabina di regia, costituita con decreto del ministro della Salute del 29 maggio 2020 e con i successivi decreti ministeriali che ne integrano la composizione, la cui operatività andrà regolata con successivi atti normativi”.

Restano tuttora in vigore le indicazioni sulla gestione dei casi di Covid-19 e dei contatti, previste dalla Circolare del 31 dicembre 2022.

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