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Covid: sindrome post infezione, Iss pubblica buone pratiche per gestirla

14 Dicembre 2022

Milano, 14 dic. (Adnkronos Salute) – Fornire raccomandazioni per la gestione del Long Covid, assicurando a tutti i pazienti un’assistenza uniforme sul territorio nazionale. E’ l’obiettivo di un primo elenco di buone pratiche stilato in base ai risultati del progetto Ccm ‘Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione Covid-19 (Long-Covid)’, finanziato dal ministero della Salute e coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Indicazioni presentate oggi a Roma durante un webinar organizzato dall’Iss che pubblica il documento online.

A 3 anni dall’inizio della pandemia da Sars-CoV-2 – spiega l’Iss – appare ormai chiaro che per un numero importante di persone colpite da Covid-19 le manifestazioni cliniche non si esauriscono nelle prime settimane della fase acuta sintomatica, ma possono prolungarsi con un eterogeneo complesso di manifestazioni cliniche subacute e croniche denominate Long Covid, che precludono un pieno ritorno al precedente stato di salute. Da qui la necessità di indicazioni per la gestione dei pazienti, che possano contribuire a standardizzare le attività dei centri clinici sul territorio nazionale. Nel progetto sono coinvolte oltre all’Iss tre reti Irccs, nello specifico Rete neuroscienze e neuroriabilitazione, Rete aging e Associazione Rete cardiologica.

Il documento definisce quindi ‘Indicazioni di buona pratica’ in tema di Long Covid, consentendo di uniformare i comportamenti organizzativi e diagnostici dei diversi centri dedicati lungo la Penisola. Nelle diverse sezioni del testo – illustra l’Iss – sono riportati i quesiti clinici che ci si è proposti di affrontare, con la finalità di migliorare la pratica clinica e la qualità delle cure offerte al paziente con Long Covid. Gli statement proposti sono rivolti ai professionisti sanitari per guidare la loro attività e al sistema sanitario per ottimizzare l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti con Long Covid. Al fine di considerare il punto di vista del paziente, in termini di valori, priorità e preferenze, il processo di sviluppo degli statement ha coinvolto, come membro del panel, un rappresentante dei pazienti. Gli statement prodotti potranno inoltre ottimizzare la ridistribuzione di risorse sanitario-assistenziali sulla base di principi di priorità delle cure e grazie all’individuazione di soggetti a maggior rischio di eventi avversi.

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