Covid: variante Omicron, 3 studi suggeriscono ridotta infettività polmoni
Milano, 27 dic. (Adnkronos Salute)() – Sono 3 studi indipendenti sulla variante Omicron di Sars-CoV-2, uno condotto in Giappone, un altro a Cambridge (Uk), e l’ultimo a Hong Kong. Tutti e tre suggeriscono la stessa conclusione: il nuovo mutante mostrerebbe una “ridotta infettività” a livello dei polmoni, delle cellule polmonari. A citare i tre lavori è lo scienziato Eric Topol, direttore dello Scripps Research Translational Institute, su Twitter. Lo studio britannico e quello di Honk Kong si basano su test di laboratorio in vitro, quello giapponese è un lavoro condotto in vivo su modelli animali.
“Quando Sars-CoV-2 si è evoluto in Omicron – osserva Topol – la trasmissione e la fuga immunitaria hanno raggiunto nuovi livelli. Fortunatamente, 3 studi indipendenti da laboratori al top, incluso uno condotto su un modello in vivo ben considerato, mostrano tutti una ridotta infettività polmonare rispetto a Delta”, riassume.
Perché questo è importante? Perché, spiega lo scienziato, “si aggiunge potenzialmente al muro immunitario costruito da vaccinazioni, richiami e infezioni precedenti, il fatto che il virus stesso possa essere meno patogeno”.
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