Dengue: focolaio Fano ‘sotto controllo’, riunione ministero Salute-Regione Marche
Roma, 2 ott. (Adnkronos Salute) – Rispetto al focolaio di casi Dengue nella zona del comune di Fano, la Regione Marche “riporta che al 30 settembre 2024 stati registrati 102 casi confermati e 10 probabili. Viene riferito un aumento dei casi negli ultimi 7 giorni dovuto all’aumento delle conferme diagnostiche ma senza un reale aumento dell’incidenza dei casi, che, dopo due picchi registrati il 6 e il 14 settembre, risulterebbe in diminuzione (ultimo caso con esordio sintomi il 25 settembre. E viene riferito un aumento complessivamente sotto controllo”. E’ quanto apprende l’Adnkronos Salute dopo la riunione ieri tra gli esperti del ministero della Salute, la Regione Marche, il Centro nazionale sangue, il Centro nazionale Trapianti, il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, il Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali (Cesme). Viene riferito che “l’area con i casi positivi non sembra si stia estendendo, ma che resti sempre confinata all’area di Fano”.
Viene riferito dalla Regione Marche, “che tutti i casi presentano quale luogo di esposizione Fano, compresi alcuni pazienti non residenti ma che presentano comunque un link robusto con Fano”. I casi sono stati tutti visti “dal pronto soccorso di Fano, gli altri pronto soccorso sono stati allertati mediante nota regionale al fine di intercettare possibili ulteriori casi possibili (quelli risultati negativi sono attualmente in numero maggiore rispetto alle prime settimane di settembre)”.
Riguardo alle attività di disinfestazione, viene riportato che, “oltre a quelle già condotte, è stata indicata al Comune la necessità di nuove disinfestazioni su larga scala” ma dalla riunione sono emerse “criticità” che devono ancora essere ben identificate. Ad esempio, “i trattamenti larvicidi in caditoie di aree pubbliche non sono stati simultanei in tutta l’area urbana ma sono stati condotti in modalità spot in base all’insorgenza di nuovi casi”. Inoltre tra le criticità emerse risulterebbe la “valutazione dell’efficacia delle disinfestazioni, a volte condotte in condizioni ambientali non ottimali per la conformazione del territorio e per le condizioni meteorologiche”.
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