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Dengue, primo caso in Lombardia

18 Agosto 2023

Milano, 18 ago. (Adnkronos Salute) – E’ stato identificato, in provincia di Lodi, il primo caso in Lombardia di febbre di Dengue, virus trasmesso da zanzare Aedes. Il paziente, di oltre 70 anni, sta bene e si trova ricoverato all’ospedale di Crema. Lo comunica la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, riferendo che i Dipartimenti di prevenzione di Ats Milano e Ats Valpadana hanno definito le azioni di disinfestazione straordinaria nelle strette vicinanze dei luoghi frequentati dal paziente. Stanno inoltre predisponendo una nota di allerta ai medici di base e agli ospedali con Pronto soccorso dell’Asst di Lodi e Crema, per riconoscere i sintomi e attivare specifici percorsi diagnostici.

Il rilevamento del primo caso in Lombardia di Dengue – si legge in una nota – è stato segnalato da Regione Lombardia all’Istituto superiore di sanità e al ministero della Salute. Per i cittadini – ricorda la Dg Welfare – è necessario proteggersi dalle punture di zanzare (in particolare le persone più anziane o più a rischio per gli effetti della patologia). Possono essere utilizzati repellenti quando si soggiorna all’aperto; insetticidi e zanzariere per gli ambienti chiusi.

Per limitare la diffusione delle zanzare, inoltre, è utile: in orti e giardini coprire con coperchi ermetici, teli di plastica o zanzariere ben tese, tutti i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana da irrigazione (cisterne, secchi, annaffiatoi, bidoni e bacinelle); in cortili e condomini pulire un paio di volte all’anno tombini e pozzetti, applicare una zanzariera a maglia fine sopra il tombino per impedire alle zanzare di deporvi le uova e durante la stagione umida, trattare ogni 15 giorni circa i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi; nelle grondaie verificare che siano pulite e non ostruite; nei cimiteri introdurre il prodotto larvicida nei vasi di fiori freschi o sostituirli con fiori secchi o di plastica; nei sottovasi non far ristagnare acqua al loro interno e, se possibile, eliminarli e negli abbeveratoi di animali cambiare quotidianamente l’acqua e lavarli con cura.

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