Droga: cresce dipendenza da cocaina, per giovani in cura soppianta eroina
Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute) – Tra le persone che si rivolgono ai servizi pubblici per le dipendenze (Serd) è aumentata, nel tempo, la proporzione di quelle che richiedono un trattamento per uso di cocaina, in particolare tra i nuovi utenti per i quali la dipendenza da cocaina rappresenta in assoluto il problema principale. L’eroina resta più utilizzata tra i vecchi utenti. E’ quanto emerge dal ‘Rapporto tossicodipendenze’ per l’anno 2021, analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema informativo nazionale per le dipendenze (Sind), pubblicato sul sito del ministero della Salute.
Dai dati emerge che il 63,8% dell’utenza in trattamento per droga è in carico ai servizi per uso primario di oppiacei. Questa percentuale scende al 26,3% tra i nuovi utenti, mentre tra le persone già in carico o rientrate arriva al 69,3%. L’eroina rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento. Tuttavia, la proporzione di persone sul totale dei trattati che la scelgono come sostanza di elezione diminuisce nel corso degli anni. Tra nuovi utenti la cocaina risulta sostanza primaria d’abuso nel 43% dei casi, mentre per gli utenti già noti tale dato è pari al 20,4% (23,3% nei pazienti totali). L’accesso ai servizi per uso primario di cannabis riguarda circa il 27,6% dei nuovi utenti e il 9% dei pazienti già in carico ai servizi dagli anni precedenti (11,5% dei pazienti totali). Per la cannabis, negli anni più recenti si osservano valori tendenzialmente decrescenti per i nuovi utenti.
E’ cresciuta, soprattutto nei maschi, tra il 2014 e il 2021, l’età media delle persone che si sottopongono a trattamento. L’analisi dei dati sulla modalità di assunzione della sostanza di uso primario mostra che i pazienti già in carico la utilizzano prevalentemente per via iniettiva (32%) o fumata/inalata (36,6%). Tra i nuovi utenti oltre il 50% (54%) fuma o inala la sostanza, mentre la percentuale di coloro che usano la via iniettiva scende al 6,4%. In entrambe le categorie di utenti una quota assume la sostanza sniffandola (nuovi 21,2%; già in carico 13,4%).
Tra i nuovi utenti l’uso per via iniettiva è dichiarato dal 23,6% degli eroinomani e dall’1,1% dei cocainomani, mentre tra gli utenti già noti ai servizi tale modalità di assunzione interessa il 45,8% degli eroinomani e il 3,8% dei cocainomani. Rispetto alla modalità di assunzione fumata/inalata, risulta che nei nuovi utenti vi si ricorre per l’eroina nel 43,1% dei casi e per la cocaina nel 40,6% dei casi, mentre negli utenti già in carico tale modalità viene utilizzata maggiormente dai cocainomani (40,7% contro 29%). Infine, la sostanza viene sniffata soprattutto dagli assuntori di cocaina, sia nuovi (45,8%) che già in carico (42,7%).
Per quanto riguarda la frequenza di assunzione, pur se il dato è influenzato da una elevata quota di informazioni mancanti, si osserva che oltre un quarto degli utenti, sia nuovi che già in carico, usa la sostanza primaria quotidianamente. Tra gli utenti che assumono con frequenza sostanze, gli oppiacei vengono assunti quotidianamente dal 53,3% dei nuovi utenti e dal 44,2% degli utenti già in carico. La cocaina viene assunta più frequentemente 2-3 volte a settimana (29,3%) dagli utenti già in carico e quotidianamente (31%) dai nuovi utenti, ma almeno il 20% degli utenti non l’ha consumata nell’ultimo mese. Per la cannabis, anche se oltre il 35% dei pazienti la usa quotidianamente, una percentuale di almeno il 20% (29,7% nei nuovi utenti) non vi ricorre da almeno 30 giorni. Esaminando la distribuzione dei pazienti per classe di età e tempo trascorso dalla prima assunzione attraverso la siringa, si nota che per la maggior parte la prima assunzione iniettiva risale ad almeno 10 anni prima, soprattutto per gli utenti già in carico (85,3%).
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