Eurispes, entro il 2050 quasi 1 persona su 4 avrà un decifit uditivo
Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) – La disabilità uditiva in Italia. “Per una serie di fattori ambientali e per l’invecchiamento della popolazione, entro il 2050 quasi 1 persona su 4 potrebbe avere una qualche forma di deficit uditivo. La sordità di carattere ereditario rappresenta circa il 50% dei casi”. Lo sottolinea il 36.esimo Rapporto Italia dell’Eurispes, pubblicato oggi.
Nel report si ricorda come “stanno aumentando i minori con disabilità”. Infatti, “secondo i dati Istat 2022/23, gli alunni con disabilità nella scuola italiana sono circa 338mila, il 4,1% del totale degli studenti (con un incremento del 7% rispetto all’anno scolastico precedente). Le disabilità visiva o uditiva interessano circa l’8% degli studenti, con differenze poco rilevanti tra i vari gradi di istruzione”. L’incremento di bambini e ragazzi con ‘bisogni speciali’ richiede alle scuole di ogni ordine e grado “l’impiego di un numero sempre maggiore di risorse umane con una formazione specifica: insegnanti di sostegno (aumentati del 10% nell’anno scolastico 2022/2023) ed assistenti alla comunicazione, professionisti specializzati nell’ambito della disabilità uditiva. La maggiore difficoltà – evidenzia l’Eurispes – è riscontrata dagli alunni con disabilità nella comunicazione (21%): meno nello spostarsi (13%) e nel mangiare (9%) (dati Istat 2023). Nel 2021, le organizzazioni no profit che hanno dichiarato di rivolgere i propri servizi e attività a favore dei minori sono circa 65.000 (quasi il 18% del totale): tra queste, il 53% opera nel settore sportivo, l’11% in quello delle attività ricreative e di socializzazione”.
Solo nel 2021 l’Italia, tra gli ultimi Paesi in Europa, rimarca l’Eurispes, “ha riconosciuto ufficialmente la lingua dei segni italiana (Lis), come lingua minoritaria, promuovendone la tutela. Negli ultimi anni la normativa internazionale – con la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (2007) e, in Italia, con la legge 104/92 – tende a porre l’attenzione soprattutto sulla dimensione sociale della disabilità e su tutto ciò che può amplificarla o, al contrario, ridurla”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche