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Farmaceutica, i 50 anni di Otsuka in Europa tra ricerca e innovazione

26 Novembre 2024

Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) – Dal Giappone all’Europa, per fare innovazione e mettere a punto nuove terapie. Soprattutto nelle aree di psichiatria, neurologia, malattie infettive, nefrologia e onco-ematologia. E’ Otsuka, tra le farmaceutiche nipponiche di lunghissima tradizione (100 anni nel 2021) e che dal 1974 è presente anche nel Vecchio Continente. Oggi l’azienda conta nel mondo 34.388 dipendenti, un fatturato consolidato di circa 13,27 miliardi di euro e una spesa di 2 miliardi in Ricerca e Sviluppo nel 2023. In Europa impiega circa 500 dipendenti ed è focalizzata anche sullo sviluppo di terapie digitali. Leader nella salute mentale, Otsuka finanzia numerosi programmi di ricerca in aree poco esplorate come la tubercolosi, tutt’oggi una patologia che costituisce un problema di salute pubblica globale molto significativo. I numeri del gruppo sono stati presentati oggi a Roma, in una conferenza stampa a Palazzo Ferrajoli per celebrare il mezzo secolo di attività in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell’Ambasciata del Giappone in Italia.

Nel 1974 l’apertura di un ufficio di rappresentanza nel nostro Paese. Da lì a breve in Spagna la prima società operativa, mentre nel 1982 il Frankfurt Research Institute diventa la sede europea di Ricerca e Sviluppo di Otsuka. Nel 1998 viene formalmente fondata Otsuka Pharmaceutical Europe Ltd con l’European Regional Office nel Regno Unito, quindi la compagnia è cresciuta in tutta Europa vantando ad oggi circa 500 dipendenti e 36 aziende. In quest’ultimo mezzo secolo – è emerso dall’incontro – Otsuka si è specializza in diverse aree terapeutiche tra cui sistema nervoso centrale, endocrinologia, nefrologia, immunologia, onco-ematologia, malattie infettive e terapie digitali. Presenta, infine, una pipeline importante nell’ambito delle malattie rare.

“Mezzo secolo di attività rappresenta un importante pietra miliare nella storia della nostra azienda – afferma Alessandro Lattuada, amministratore delegato di Otsuka Italia – Come italiani siamo poi doppiamente orgogliosi perché questo lungo percorso è iniziato proprio qui nel nostro Paese. Otsuka è da sempre impegnata in tutto il mondo nella ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci in grado di rispondere ad esigenze mediche insoddisfatte e di prodotti nutraceutici per il mantenimento del benessere quotidiano della persona”. “In Otsuka, la salute delle persone in tutto il mondo è al centro di tutto ciò che facciamo e come poter aiutare le persone a vivere in modo più sano, mettendo a disposizione farmaci e terapie a favore dei pazienti, è una domanda che ci poniamo ogni giorno. Inoltre, ci impegniamo a fare sempre la cosa giusta e nel miglior modo possibile: il nostro Codice di condotta europeo è il pilastro fondante delle nostre azioni e rappresenta il nostro impegno verso i pazienti, la società, le istituzioni e i nostri partner”, aggiunge Fumihiro Haradadi, Otsuka Europe.

“Negli ultimi 50 anni, i nostri sforzi in Ricerca e Sviluppo e le collaborazioni con altre aziende farmaceutiche con cui abbiamo stipulato delle partnership – riporta una nota della società nipponica – hanno portato all’approvazione e al lancio di diversi farmaci in Europa”. Tra questi: uno dei trattamenti più utilizzati al mondo per la schizofrenia e per il disturbo bipolare, che è incluso nell’elenco dei farmaci essenziali (Model list of essential medicines) dell’Oms; un trattamento per i pazienti adulti con nefrite lupica (Nl) attiva di classe III, IV o V (comprese le classi miste III/V e IV/V), che rappresenta una grave forma di lupus eritematoso sistemico (Les), malattia autoimmune cronica e invalidante; il primo trattamento orale per la leucemia mieloide acuta (Lma), che offre ai pazienti un’alternativa alla chemioterapia per infusione endovenosa caratterizzata dalla necessità numerose e regolari visite in ospedale. E ancora: il primo trattamento ad essere approvato per i pazienti affetti da rene policistico autosomico dominante, una malattia genetica rara fino ad allora orfana di trattamenti in grado di modificare il decorso della patologia; un trattamento orale per l’iponatriemia, ovvero bassi livelli di sodio nel sangue; una delle più importanti molecole scoperte degli ultimi 50 anni per il trattamento specifico della tubercolosi multifarmaco-resistente (Mdr-Tb).

“La nefrite lupica interessa circa il 40% dei pazienti colpiti da lupus eritematoso sistemico – spiega Carmelita Marcantoni, direttore della UO di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico G. Rodolico-San Marco di Catania – E’ una condizione patologica severa che aggrava ulteriormente la qualità di vita soprattutto di donne già colpite da una grave malattia autoimmune. Otsuka ha reso disponibile un nuovo trattamento in grado di rispondere a dei bisogni clinici non del tutto soddisfatti e migliorare la prognosi della malattia. E’ stato fondamentale riuscire a trovare cure innovative contro una malattia che può portare anche ad una perdita irreversibile dei reni”.

“Il disturbo bipolare e la schizofrenia sono patologie molto diffuse tra la popolazione italiana, in cui almeno un terzo dei pazienti non riceve una diagnosi corretta e, quindi, nemmeno un trattamento efficace – sottolinea Andrea Fiorillo, presidente eletto Epa (European psychiatric association) e professore ordinario Dipartimento Salute mentale e Fisica e Medicina, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – L’azienda è impegnata da anni nella cura della schizofrenia e del disturbo bipolare grazie allo sviluppo di terapie innovative che presentano un meccanismo d’azione in grado di agire attraverso una combinazione di agonismo parziale per i recettori dopaminergici D2 e serotoninergici 5-HT1A, e di antagonismo per i recettori serotoninergici 5-HT2A. Si tratta di trattamenti capaci di rispondere agli unmeet needs di queste due patologie, garantendo efficacia a lungo termine e un buon profilo di tollerabilità”.

“Si stima che i nuovi casi di leucemia mieloide acuta siano più di 3.600 all’anno, e la maggior parte dei pazienti ha un’età superiore ai 65 anni alla diagnosi – evidenzia Alessandro Isidori, dirigente medico Uoc Ematologia e Centro trapianti, Azienda sanitaria territoriale Pesaro-Urbino – E’ un tumore del sangue molto aggressivo, che si sviluppa da cellule del sangue indifferenziate di tipo mieloide, con prognosi infausta specialmente nel paziente anziano. Molti pazienti adulti di nuova diagnosi non sono idonei a chemioterapia intensiva. Grazie ad Otsuka, è possibile somministrare a questi pazienti una terapia orale, alternativa alla chemioterapia, che si è dimostrata capace anche di migliorare la qualità di vita di pazienti e caregiver”.

“E’ importante poter disporre di cure che limitano fortemente gli accessi in ospedale – rimarca Davide Petruzzelli, presidente Associazione La Lampada di Aladino Ets – Le terapie orali in ematologia sono poi in grado di contribuire al miglioramento della qualità di vita e vengono apprezzate per la loro ‘comodità’. In una fase storica in cui stiamo ridisegnando i percorsi di cura, in un’ottica di prossimità, è importante ricordarsi delle determinanti che per il malato compongono la qualità della vita, da coniugare con l’innovazione terapeutica per massimizzare gli effetti”.

“Siamo riusciti ad ottenere tutti questi importanti risultati in Europa, e nel resto del mondo, anche grazie a partnership con aziende farmaceutiche con una filosofia simile alla nostra – conclude Lattuada – Nel corso degli anni abbiamo stretto numerose collaborazioni e siamo convinti che unendo risorse e competenze possiamo accelerare lo sviluppo e rendere disponibili nuovi trattamenti. Il nostro impegno come Otsuka, per almeno i prossimi 500 anni, deve essere quello di continuare a contribuire alla costruzione di una società più sana e sostenibile per tutti”.

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