Farmaceutica: Scopesi (Idorsia), ‘impegno a informare su malattie sottovalutate’
Roma, 15 mar. (Adnkronos Salute) – “Idorsia nasce in Italia nel settembre del 2021 come parte di un progetto generale di espansione dell’azienda che ha sede in Svizzera e che vede oggi la presenza in vari paesi europei che sono appunto l’Italia, la Spagna, la Germania, la Francia e l’Inghilterra. In Italia il nostro obiettivo è quello, oltre a posizionare l’azienda, anche di diffondere le conoscenze sulle malattie di cui ci occuperemo, perché non sempre le malattie vengono considerate tali: ad esempio l’insonnia è molto spesso considerata un sintomo più che una malattia”. Lo ha detto Francesco Scopesi, General manager di Idorsia Italia, a margine della conferenza stampa di lancio dell’azienda svizzera in Italia, in occasione della 16esima edizione dello World Sleep Congress che quest’anno si tiene alla Nuvola dell’Eur a Roma.
“Idorsia è un’azienda un po’ particolare – aggiunge Scopesi – perché pur essendo una startup e quindi un’azienda giovane, dinamica e innovativa vanta una ricerca che risale a più di 20 anni fa, quindi un’esperienza in determinate aree terapeutiche molto consolidata. Vogliamo affacciarci al panorama farmaceutico, però posizionandoci come azienda diversa, un’azienda che appunto ha una ricerca consolidata nel Cns, nel cardiovascolare e l’immunologia, avendo una pipeline molto robusta e molto variegata”.
“Il nostro impegno – prosegue il General manager – è quello di lavorare insieme alla comunità scientifica e alle istituzioni per far sì che la dignità dell’insonnia venga portata in alto rispetto alla malattia e non solo il sintomo. Questo creando anche una rete con la medicina generale, con il medico di base che per primo vede il paziente e quindi può essere il filtro primario che garantisce al paziente una diagnosi corretta. Facendo informazione – conclude – pensiamo che possiamo dare un contributo per fare il bene del paziente e aiutare tutti gli stakeholders: dal medico specialista al medico di medicina generale e più specificamente al paziente che finalmente ha una risposta ai suoi bisogni che ad oggi non sono soddisfatti del tutto”.
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