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Fedriga: “Italia per capacità manifatturiera nel settore farmaceutico tra i Paesi più avanzati”

12 Luglio 2022

(Adnkronos) – “Ritengo sia fondamentale una forte collaborazione tra privato e pubblico per incentivare la ricerca scientifica nel nostro paese. Non c’è dubbio che l’Italia, dal punto di vista della capacità manifatturiera nel settore farmaceutico, sia tra le più avanzate al mondo. Perciò dobbiamo attrarre ricerca sul territorio italiano ed europeo. Con il Covid – abbiamo visto che, a parte qualche esperienza tedesca, l’Europa non è stata protagonista di primo piano nella ricerca sui vaccini covid. Vaccinazione che ci ha permesso di cambiare il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia e soprattutto di proteggere tutti i nostri ospedali da un impatto che, come abbiamo visto durante le prime andate, rischiava di essere insostenibile. E non soltanto per i pazienti colpiti direttamente dal covid, ma soprattutto per le risposte che si potevano offrire per tutte le altre patologie”. Così Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli-Venezia Giulia intervenendo da remoto al convegno “InnovaCtion – cosa serve alle idee per diventare salute, impresa, futuro”, evento per confrontarsi sul valore della ricerca e dell’innovazione in sanità promosso e realizzato da GlaxoSmithKline che si è tenuto a Verona in occasione dei suoi 90 anni di presenza in Italia.

La prevenzione, a detta di Fedriga, “è perciò fondamentale: da una parte per attrarre investimenti economici nel nostro Paese, dall’altra ovviamente nell’interesse pubblico e per la salute pubblica”.

Riguardo i vaccini “dobbiamo vincere le resistenze alla somministrazione e il settore pubblico deve essere il primo a fare opera di corretta informazione – ha sottolineato Fedriga -. E perché prenda sempre più piede la medicina preventiva e predittiva, su cui la ricerca sta facendo e dovrà fare passi da gigante – è fondamentale, un’alleanza pubblico-privato. Dobbiamo infatti arrivare a organizzare un sistema nel quale – grazie ai dati sanitari a disposizione – siamo in grado di anticipare l’acuzie o la cronicità di una patologia per un paziente. Oggi l’approccio principale è: ‘c’è una patologia chiedo una risposta medica’. Invece, noi dovremmo in prospettiva riuscire ad avere una risposta medica prima che la malattia si manifesti. E per fare questo dobbiamo cambiare approccio, per l’appunto rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato e fornendo risposte universalistiche”.

Le “regioni possono essere valide alleate per raggiungere questo obiettivo e sono pienamente a disposizione. Infine, dobbiamo cominciare a spostarci dalla propaganda alla programmazione. Non possiamo infatti pensare di attrarre investimenti stranieri se non offriamo una programmazione, con regole chiare e certe” conclude.

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