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Gentile (Fand): ‘Per retinopatia diabetica fondamentale diagnosi precoce’

10 Ottobre 2022

Roma, 10 ott. (Adnkronos Salute) – “La retinopatia diabetica presenta delle specificità che sono peculiari e distintive del diabete. Per questo motivo è importante sin dal primo accesso alle strutture specialistiche poter valutare la presenza di una complicanza di tipo retinopatico perché c’è una quota non trascurabile di persone diabetiche che non sanno di esserlo e quindi sono esposte al rischio di insorgenza della retinopatia diabetica. Per questo motivo diventa fondamentale l’identificazione precoce di questi pazienti”. Lo ha detto Luigi Gentile, membro del comitato scientifico Fand – Associazione nazionale diabetici, a margine del convegno organizzato per celebrare i 40 anni di vita dell’associazione.

“È necessario non dimenticare mai che dopo prima diagnosi, formulata dal medico di medicina generale – spiega Gentile – il paziente deve essere avviato il più rapidamente possibile allo specialista, attraverso un modello di rete a gestione integrata e multidisciplinare, proprio per identificare questo tipo di alterazione”.

Il diabete soprattutto se non adeguatamente posto in buon controllo metabolico “il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza della malattia – evidenzia l’esperto – può sviluppare numerose complicanze, distinte in complicanze micro-vascolari, come la retinopatia diabetica, e le complicanze macrovascolari. Le complicanze oculari sono specifiche del diabete a differenza delle malattie macrovascolari, tra cui infarto e ictus, la cui prevenzione vede un coinvolgimento di altri fattori di rischio, oltre al diabete. Invece, la retinopatia diabetica presenta specificità che sono peculiari e distintive del diabete. Per questo motivo è importante intervenire subito, sin dal primo accesso alle strutture specialistiche per poter valutare la presenza di una complicanza di tipo retinopatico”.

Ad oggi esistono numerosi sistemi “che consentono anche a dei team diabetologi adeguatamente formati di poter identificare e stratificare i pazienti e poter avviare, attraverso retinografie, soltanto quelli che ne abbiano necessità a una consultazione oculistica, migliorando in questo modo l’efficienza gestionale e definendo un programma di follow-up”, conclude Gentile.

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