Infezioni respiratorie, studio evidenzia impatto metapneumovirus su anziani

Roma, 23 lug. (Adnkronos Salute) – Un ampio studio multicentrico condotto da Sapienza università di Roma, dall’università Statale di Milano e dall’università di Pavia ha raccolto e analizzato i dati ottenuti tra il 2022 e il 2024 da 17 centri distribuiti su tutto il territorio nazionale, evidenziando la diffusione e l’impatto, nei soggetti più anziani, del metapneumovirus umano (hMpv). E’ un agente respiratorio che rappresenta una delle cause più frequenti di malattie delle vie aeree – ricordano gli esperti – con un grado di severità molto ampio, e colpisce tutte le fasce d’età, ma soprattutto i bambini piccoli e gli anziani. La ricerca, finanziata dai fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr) nell’ambito delle iniziative sulle infezioni emergenti, è stata pubblicata su ‘The Journal of Infectious Diseases’ in un numero interamente dedicato all’hMpv.
“Lo studio – spiega Guido Antonelli, Dipartimento di Medicina molecolare della Sapienza, co-autore dello studio e responsabile Uoc Microbiologia e virologia Policlinico Umberto I di Roma – ha analizzato quasi 100mila campioni respiratori provenienti da pazienti di tutte le età, ambulatoriali e ospedalizzati, rilevando un tasso di positività all’hMpv del 3,4%. Nella fascia di età superiore ai 50 anni la positività si attestava al 2,6%, con un terzo dei casi riscontrati in soggetti con più di 80 anni”. I dati hanno evidenziato 2 picchi stagionali del virus – a febbraio 2023 e ad aprile 2024 – che, seppur con alcune variazioni geografiche, hanno un’incidenza sovrapponibile tra la popolazione generale e quella anziana, riporta una nota. In alcune aree del Nord Ovest l’hMpv è stato riscontrato più frequentemente nei pazienti ambulatoriali piuttosto che nei ricoverati. L’analisi genetica dei ceppi virali ha rilevato una distribuzione equilibrata tra i due principali sottotipi del virus (hMpv-A e hMpv-B), con la predominanza di varianti emergenti e la scomparsa di alcuni ceppi precedentemente circolanti.
“I risultati emersi indicano chiaramente che l’hMpv è un patogeno respiratorio rilevante soprattutto degli adulti più anziani – rimarca Alessandra Pierangeli, docente di Virologia della Sapienza, co-autrice dello studio – Ciò evidenza l’importanza dello sviluppo di strategie preventive mirate, inclusi eventuali strumenti vaccinali, per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione”. La ricerca – conclude la nota – rappresenta il primo rapporto di tale ampiezza in Italia e un passo fondamentale per migliorare la comprensione dell’epidemiologia dell’hMpv, fornendo un’utile fonte di riferimento per valutare il rapporto costo-beneficio in vista di una futura campagna vaccinale, e proponendosi come supporto per le autorità nello sviluppo di interventi mirati di sanità pubblica.
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