L’amore è anche una questione di chimica, lo dice la scienza: effetto-coppia sulla salute
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Milano, 14 feb. (Adnkronos Salute) – La scarica di adrenalina che fa sentire le farfalle nello stomaco, il cortisolo che fa battere forte il cuore, l’onda di dopamina che diventa tsunami con l’attrazione fisica dei primi attimi, l’ossitocina che alimenta le relazioni durature. L’amore è anche una questione di chimica, ricordano a San Valentino i camici bianchi di ‘Dottore, ma è vero che…?’, il team anti fake news della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
Nel giorno degli innamorati, gli esperti analizzano l’effetto-coppia sulla salute affidandosi alle ricerche scientifiche che l’hanno indagato e che sono giunte a una conclusione di massima: “Condividere abitudini e stili di vita, sostenersi, tenere al proprio benessere quanto a quello del partner può essere considerato un vantaggio rispetto allo stare soli”. In altre parole, “una coppia di innamorati si influenza reciprocamente sia in relazione alla salute fisica che mentale”, secondo “una ricca revisione di diversi studi” che “ha raccolto prove” in merito.
Per capire perché accade, spiegano i dottori, “la ricerca scientifica ha indagato su cosa succede al cervello quando ci si innamora considerando il ruolo degli ormoni. L’intensità del sentimento che si prova nella fase di innamoramento e il desiderio fisico avrebbero tra le cause la produzione straordinaria di dopamina”, ormone alla base delle “sensazioni di piacere e di ricompensa che ci spingono a ripetere comportamenti che apportano benessere. La sensazione di ‘farfalle nello stomaco’, invece, potrebbe essere causata dall’adrenalina, rilasciata nei momenti di tensione emotiva”. Fondamentale anche il ruolo “svolto dall’ossitocina, che regola i livelli di stress e contribuisce a tenere a bada l’ansia. Considerata popolarmente come ‘ormone dell’amore’, aumenta dopo lo sport o quando si ascolta musica; durante un abbraccio, analogamente, favorirebbe il relax e un senso di fiducia”. Questo per quanto riguarda le emozioni, ma da cosa nascono i sintomi fisici dell’innamoramento? Per reazioni come “accelerazione del battito cardiaco, sudore, arrossamento del viso”, la scienza chiama in causa “il cortisolo, l’ormone dello stress”. Si tratta cioè di manifestazioni che “possono essere interpretate come risposte dell’organismo a fronte di un evento, talvolta improvviso” come il colpo di fulmine, “che altera gli equilibri organici”.
Le ricerche sull’alchimia dell’amore, tuttavia, “sono sempre state condotte in laboratorio, su topi e persino sui moscerini della frutta – precisano i medici – Di recente si sta provando a riconoscere gli effetti psicofisici delle emozioni” nell’uomo “attraverso la risonanza magnetica funzionale, la Pet e altri strumenti di imaging”, ma ‘vedere’ l’amore non è semplice. “La complessità dell’esperienza dell’amore nella vita di un essere umano è ancora difficile da visualizzare con la tecnologia”, e pure impossibile da spiegare attribuendola all’azione di “singole molecole”. Oltre alla chimica, insomma, c’è di più.
Ma l’amore protegge o no dalle malattie come spesso si legge? “L’insorgere di una patologia, come di una condizione di malessere – chiariscono i dottori anti-bufale – dipende molto spesso da tanti fattori e, purtroppo, non basta il benessere prodotto da un sentimento ricambiato o da una relazione felice per restare sani o per rinforzare le difese immunitarie. In alcuni studi si è provato ad associare la salute di pazienti cardiopatici al loro stato civile, con l’obiettivo di comprendere se essere in coppia fosse salutare per il cuore. Sebbene sembri ci sia stata una mortalità più elevata tra i soggetti non sposati, è impossibile verificare la corrispondenza tra stato civile e intensità dei sentimenti”.
E i benefici sulle difese immunitarie, esistono o no? “Secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2014 – proseguono gli esperti – il supporto di un abbraccio sarebbe una difesa contro le infezioni. Lo studio è stato condotto esponendo poco più di 400 partecipanti al virus del raffreddore e osservandone il decorso in relazione all’affetto ricevuto. Secondo gli esiti dell’esperimento, per un terzo dei casi esaminati le coccole e le attenzioni del partner sarebbero efficaci come protezione antivirale rispetto alle relazioni conflittuali”. Però il lavoro “era di tipo osservazionale, basato sull’autovalutazione dei partecipanti, quindi non è possibile dimostrare una correlazione certa tra l’affetto di una relazione sana e la riduzione delle infezioni; altre variabili potrebbero aver influito”.
Ma almeno la scienza può aiutarci a costruire una relazione sana e duratura? ‘Dottore, ma è vero che…?’ risponde con una raccomandazione: “Se si avverte che la relazione in corso non è salutare nemmeno sul piano fisico, è opportuno rivolgersi al proprio medico di medicina generale che saprà escludere eventuali disturbi e, se necessario, orientare verso un supporto psicologico. Al contempo, è sempre bene continuare a coltivare gli altri affetti, famiglia e amici. Ricordiamo sempre – concludono i medici – che una relazione sana è essenzialmente l’unione di due persone che condividono valori e sentimenti, che credono nella comunicazione, nel rispetto e sanno dosare la libertà senza minare la fiducia”.
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