Lettera aperta del presidente del 118 alla premier Meloni
Roma, 10 lug. (Adnkronos Salute)() – “Illustre presidente del Consiglio, rappresento medici, infermieri e autisti-soccorritori del Sistema di emergenza territoriale 118 provenienti da numerose regioni del Paese. Il 12 luglio, alle 12.00, saremo a Roma, in Piazza Santi Apostoli, per un breve incontro, silenzioso e composto, della durata di circa 15 minuti, allo scopo di rendere simbolicamente evidente il fatto che esistiamo, lavoriamo, serviamo lo Stato, incessantemente, h 24, di giorno e di notte, salvando vite umane”. Comincia così la lettera aperta del presidente nazionale Sis118, Mario Balzanelli, alla premier Giorgia Meloni, in vista della manifestazione organizzata dalla società dell’emergenza urgenza territoriale mercoledì a Roma.
“Signor presidente, noi siamo coloro i quali salvano vite umane! Migliaia di vite umane ogni anno! Senza soluzione di continuità! Siamo gli operatori del Sistema salvavita tempo dipendente dello Stato italiano. Siamo quelli che hanno contribuito in modo assai determinante a salvare l’Italia dalla immane tragedia della Covid-19 – rimarca Balzanelli – Intendiamo rendere visibile il fatto che esistiamo, che non siamo dei fantasmi, perché, fino ad oggi – sembra incredibile, ma è così! – siamo stati, nel modo più assoluto e sistematico, dimenticati, ignorati, da tutti i precedenti Governi di questo Paese e da tutti i provvedimenti legislativi di rinforzo della Sanità territoriale da circa trenta anni”.
“Al Governo attuale – che si presenta diverso da quelli che lo hanno preceduto, perché (lo afferma il suo Presidente) vuole una Nazione forte ed efficiente – chiediamo una rivalutazione legislativa nazionale del Sistema di emergenza territoriale 118 che assicuri alla cittadinanza tutta standard omogenei di eccellenza del soccorso in emergenza – sottolinea Balzanelli – in tutte le Regioni e che, nel contempo, valorizzi (invece di mortificarle) l’importanza e la dignità professionale di noi tutti operatori del sistema: medici, infermieri, autisti-soccorritori. Saremmo onorati di poterla salutare ed incontrare, anche per pochi minuti, in questa occasione o quando sarà per lei possibile. Siamo certi del fatto che non si affiancherà a chi non ha compreso e continua a non comprendere (o, peggio, finge di non comprendere) come debba correttamente funzionare il Sistema di emergenza territoriale”.
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