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Medicina: Giornata Alzheimer, anche intelligenza artificiale per diagnosi precoce

20 Settembre 2022

Roma, 20 set. (Adnkronos Salute) – L’Alzheimer avanza con una popolazione sempre più anziana. Si stima che il numero di persone affette dalla malattia raddoppierà nei prossimi 15 anni, generando costi enormi per i sistemi sanitari. Il processo neurodegenerativo che porta alla perdita progressiva delle cellule cerebrali inizia già 10-15 anni prima che compaiano i primi sintomi clinici della malattia (ad esempio la perdita di memoria). Domani 21 settembre si celebra la Giornata mondiale dell’Alzheimer e l’Irccs Fatebenefratelli ha organizzato a Brescia un convegno sulle ultime novità scientifiche.

“Per quanto concerne l’Alzheimer, è recente lo sviluppo di saggi ultrasensibili in grado di quantificare aBeta e tau nel sangue (proteine che sono marker di amiloidosi e di neurodegenerazione) cosi come l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale per favorire una diagnosi precoce e la stratificazione dei pazienti sulla base di specifiche caratteristiche biologiche – ricordano gli specialisti del Fatebenefratelli di Brescia – e ancora l’impiego della realtà virtuale per la riabilitazione cognitiva e la teleriabilitazione, la cosiddetta ‘smart therapy’ per trattamenti riabilitativi personalizzati anche a domicilio”.

“Le demenze costituiscono un problema rilevante di sanità pubblica e rappresentano – spiega la direttrice scientifica Roberta Ghidoni – una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale con un impatto socio sanitario rilevante: le demenze, infatti, sono tra le prime 10 cause di disabilità, e nello specifico si collocano al quarto posto se si considerano gli over 75, secondo il Global Burden of Disease dell’Oms (2019). Oggi il Sistema sanitario nazionale si trova ad affrontare nuove sfide che sono molteplici e articolate su differenti livelli. È importante porre l’attenzione su tre aspetti specifici che riguardano rispettivamente le innovazioni tecnologiche, le reti di ricerca e la capacità di trasferire i risultati in setting assistenziali a livello regionale”.

“L’Irccs Fatebenefratelli sta lavorando in rete con gli altri Irccs afferenti all’Istituto virtuale nazionale demenze su queste tematiche al fine di sviluppare e armonizzare procedure e protocolli – conclude Ghidoni, sottolineando l’importanza del fatto – che i prodotti di ricerca riescano a permeare in modo capillare i percorsi Ssn. Perché questo accada, la sostenibilità è elemento imprescindibile: questa forse è la più grande sfida se vogliamo che il lavoro dei ricercatori raggiunga il letto del paziente”.

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