app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Medicina, neurologi: “Anticorpo anti-Alzheimer? Pronti a raccogliere sfida”

10 Luglio 2023

Roma, 10 lug. (Adnkronos Salute) – La piena approvazione appena concessa dalla statunitense Fda (Food & Drug Administration) al farmaco Lecanemab (Leqembi®) per la malattia di Alzheimer prodotto da Eisai-Biogen apre nuovi scenari che richiederanno un ulteriore sforzo da parte di tutti gli attori coinvolti nella gestione della classe dei farmaci innovativi cui Lecanemab appartiene. In una nota congiunta la Società italiana di neurologia (Sin) e l’Associazione autonoma aderente alla Sin per le Demenze (Sin-Dem) si dicono pronte a raccogliere la sfida che nasce da questa nuova opportunità che rallenta il decorso nelle fasi iniziali di malattia. La piena approvazione della Fda ha infatti confermato che Lecanemab è efficace e ha un profilo rischi/benefici positivo.

In Usa – prosegue la nota – Medicare richiederà a medici e farmacisti ospedalieri di attivare un registro ove riportare informazioni cliniche su ogni paziente prima e durante il trattamento col farmaco in modo di avere dati di Real World Evidence a lungo termine. Nel nostro Paese, grazie al Piano delle Demenze e alla rete dei Centri per i Disturbi Cognitivi e per le Demenze, sono garantite in quasi tutto il territorio sia diagnosi tempestive e accurate sia cure adeguate. Le istituzioni sono vicine alle famiglie dei malati con Alzheimer e sono già in atto diverse iniziative che mirano a portare al centro delle attività del Ssn la malattia di Alzheimer e le demenze.

I rischi di edemi ed emorragie cerebrali emersi negli studi preclinici – dettaglia la nota – sono risultati correlati a specifiche categorie di pazienti e siamo certi che in tutto il mondo ciò rappresenterà un’importante linea guida di trattamento per i pazienti a rischio e cioè: chi assume anticoagulanti; chi presenta microemorragie cerebrali alla Rmn; chi ha un genotipo APOE4. L’approvazione Fda si è basata su uno studio molto ampio che ha dimostrato come Lecanemab determini in 18 mesi una progressione clinica inferiore del 27% rispetto al placebo. Il dato è certamente incoraggiante ma richiederà comunque studi di efficacia e sicurezza più lunghi.

Ancora non sappiamo quale sarà la decisione di Ema e Aifa – conclude la nota – ma siamo consapevoli del fatto che la Malattia di Alzheimer è molto complessa e che già oggi si può fare molto controllando i fattori di rischio cardiovascolari e adottando stili di vita adeguati. Sarà importante non trovarci impreparati e la Società italiana di neurologia e la Sin Dem sono pronte.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Dopo gli 80 anni la grandezza del polpaccio predice il rischio di morte, lo studio

11 Dicembre 2024
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) – Arnold Schwarzenegger quando era Mister Olimpia aveva un polpa…

Vaccini, Ricciardi (Gemelli): “Dopo 60 anni disponibile anti Rsv per adulti e anziani”

11 Dicembre 2024
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) – “Dopo 60 anni abbiamo finalmente un vaccino riservato agli adu…

Ddl salute mentale, Ordini infermieri: “Bene rafforzare tutele”

11 Dicembre 2024
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) – “Accogliamo favorevolmente i progetti normativi che intendono …

Salute, igienista Vitale: “Rsv causa gravi effetti su alte e basse vie respiratorie”

11 Dicembre 2024
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) – “Il virus respiratorio sinciziale si trasmette per via aerea d…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI