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Medico fisiatra: “Tremore mani di Sinner per caldo e sforzo intenso”

24 Gennaio 2025

Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute) – Un match duro e faticoso, ma vinto, contro Holger Rune negli ottavi di finale degli Australian Open. Ora Jannik Sinner potrà recuperare le forze in vista dei quarti. Ma l’azzurro, in evidente difficoltà dalla metà del secondo set, deve fermarsi per oltre 10 minuti nel terzo set. Nelle riprese si vede Sinner seduto con le mani tremanti mentre si asciuga il sudore dalla faccia, e serve l’intervento dei fisioterapisti prima dell’uscita provvisoria dal campo. “Oltre all’affaticamento muscolare, per cui l’esecuzione ripetuta di gesti tecnici e la contrazione prolungata dei muscoli, specialmente quella eccentrica, può essere la causa dei tremori, la disidratazione, attraverso la sudorazione, altera l’equilibrio elettrolitico e può provocare crampi e tremori muscolari. Nel caso di Sinner possiamo quindi ipotizzare, in considerazione del caldo e dell’intensità dell’incontro, una duplice causa. Tuttavia è importante ricordare che sono condizioni assolutamente nella norma e gestibili”. Così all’Adnkronos Salute il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa).

“La definizione di tremore che compare più spesso in letteratura lo descrive come movimento oscillatorio, ritmico, involontario di parti del corpo. Il ‘tremore fisiologico’ è il più comune di tutti i movimenti involontari ed è definito come ‘oscillazioni involontarie di singole parti del corpo di persone sane risultanti dall’interazione di fattori meccanici e nervosi’, come ad esempio la sincronizzazione delle eccitazioni delle unità motorie muscolari – spiega lo specialista – L’esercizio fisico aumenta ampiezza e frequenza del tremore fisiologico. I valori delle variazioni nell’ampiezza e nella frequenza del tremore dipendono dal tipo di sforzo e dalla sua durata. Lo sforzo di intensità crescente influenza significativamente l’aumento dell’ampiezza del tremore fisiologico. Si ritiene che le variazioni dell’ampiezza del tremore causate dalla fatica derivino dalla perturbazione temporanea dei meccanismi di controllo nel sistema nervoso”.

“Alcune ricerche suggeriscono che una diminuzione della frequenza di stimolazione delle unità motorie possa essere un sintomo di crescente affaticamento. Alcuni autori hanno descritto come il tremore del polso aumenti significativamente in condizioni di affaticamento muscolare dopo aver eseguito un esercizio. Inoltre nello sport, e quindi anche nel tennis, l’esposizione al calore, gli sforzi intensi e prolungati, uniti a movimenti ripetuti, possono favorire la comparsa dei tremori”, conclude Bernetti.

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