Mo: Cns Iss, plasmaderivati salvavita in partenza per la Palestina
Roma, 19 gen. (Adnkronos Salute) – Un invio umanitario di farmaci plasmaderivati salvavita partirà in questi giorni per rispondere alle esigenze della popolazione di pazienti con malattie emorragiche congenite residenti nella Striscia di Gaza, dove l’accesso al servizio sanitario e alle terapie è impossibile da ottobre 2023. Lo comunica il Centro nazionale sangue (Cns) dell’Istituto superiore di sanità. La spedizione in partenza, che porterà nei territori palestinesi 500mila unità internazionali di fattore VIII della coagulazione donate dalla Regione Emilia Romagna, si è resa possibile grazie al coordinamento del Cns – spiega una nota – e alle operazioni di ponte aereo umanitario Ue (Eu Hab) dell’European Civil Protection and Humanitarian Aid Operations (Echo) che ha in capo la logistica in accordo con la Mezzaluna rossa egiziana e palestinese.
Le operazioni di volo del ponte aereo umanitario dell’Ue mirano a “rafforzare le risposte umanitarie o di emergenza nei paesi in contesti fragili. Questi voli – sottolinea il Cns – aiutano a colmare lacune critiche facilitando la fornitura di aiuti umanitari, assistenza di emergenza e il trasporto di personale umanitario quando necessario. L’attuale situazione di emergenza e crisi umanitaria è stata fortemente denunciata negli ultimi mesi dalle associazioni di pazienti e dal ministero della Salute palestinese, che dallo scoppio delle ostilità hanno richiesto più volte alla comunità internazionale l’invio di questi farmaci salvavita e l’istituzione di corridoi umanitari. All’appello si sono uniti nei giorni scorsi anche FedEmo (Federazione delle associazioni emofilici italiani) e Fondazione Emo”.
I medicinali plasmaderivati messi a disposizione attraverso invii umanitari eccedono il fabbisogno nazionale e provengono dalla lavorazione del plasma donato da donatori italiani volontari e non remunerati, precisa ancora il Cns. La spedizione in partenza si inquadra nel più̀ ampio sostegno che da anni la Cooperazione italiana dedica al miglioramento dei livelli di assistenza sanitaria ai pazienti ematologici palestinesi, in cura per patologie congenite quali emofilia e talassemia attraverso il progetto Haemo_Pal finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Una volta valutati gli esiti di questa prima spedizione sarà possibile programmarne altre, in modo da incontrare il fabbisogno specifico della comunità dei pazienti e rendere loro accessibile una possibilità di cura.
L’emofilia – ricorda la nota – è una malattia di origine genetica dovuta a un difetto della coagulazione del sangue. In condizioni normali, in caso di fuoriuscita dai vasi sanguigni, il sangue forma un ‘tappo’ che impedisce l’emorragia. Questo processo comporta l’attivazione di numerose proteine del plasma in una specie di reazione a catena. Due di queste proteine, il fattore VIII e il fattore IX, sono carenti o presentano un difetto funzionale nelle persone affette da emofilia. A causa di questo deficit, le persone con emofilia subiscono facilmente emorragie esterne e interne più o meno gravi. Secondo la Federazione mondiale dell’emofilia, nel mondo si contano circa 815.100 casi di emofilia, di cui solo 347.026 diagnosticati e 276.900 casi di emofilia grave (dati 2021).
Il plasma è la componente liquida del sangue che si può ottenere nel processo di raccolta dal donatore sia tramite separazione del sangue intero sia tramite procedure di aferesi produttiva. Il plasma raccolto in Italia proviene da donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite. Costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci salvavita.
Il progetto Haemo_Pal, coordinato dal Cns e dall’Iss, prevede la definizione di protocolli diagnostico-terapeutici; l’implementazione di una cartella elettronica per la gestione clinica delle patologie; l’istituzione di un Registro nazionale delle malattie ematologiche congenite la formazione per i medici specialisti palestinesi e, non ultimo, l’invio periodico farmaci plasmaderivati forniti dalle Regioni partner Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria.
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