Morti per caldo, entro 2100 triplicheranno in Europa: Italia tra Paesi più colpiti
Milano, 22 ago. (Adnkronos Salute) – Negli ultimi anni, l’Europa ha vissuto alcune delle sue estati più calde, che hanno coinciso con alti tassi di mortalità. E secondo le previsioni contenute in uno studio pubblicato su ‘The Lancet Public Health’, proprio i decessi per caldo estremo potrebbero triplicare nel Vecchio continente entro il 2100 con le attuali politiche climatiche, soprattutto tra le persone che vivono nelle zone meridionali. L’Italia risulta fra i Paesi che verrebbero maggiormente colpiti da questo peggioramento legato al riscaldamento globale, insieme a Spagna, Italia, Grecia e parti della Francia. Mentre per quanto riguarda i morti legati al freddo estremo, si prevede nel continente un leggero calo entro il 2100. Nel determinare le maggiori disparità su questo fronte incidono sia il cambiamento climatico che l’invecchiamento della popolazione.
Lo studio ha utilizzato i dati su 854 città europee con oltre 50mila abitanti ed è il primo a stimare i decessi attuali e futuri dovuti a temperature calde e fredde a questo livello di dettaglio regionale per l’intero continente. Attualmente in Europa, circa 8 volte più persone muoiono di freddo che di caldo, ma si prevede che il rapporto diminuirà notevolmente entro la fine del secolo. Infatti sono proprio le vittime delle alte temperature ad essere date in aumento esponenziale. Gli autori affermano che i risultati potrebbero informare lo sviluppo di politiche per proteggere le aree e le persone più vulnerabili. Gli anziani, spiegano gli autori, sono a maggior rischio di morte per temperature estreme e si prevede che il numero di persone che raggiungono l’età avanzata aumenterà nel tempo.
Nel complesso, con un riscaldamento globale di 3°C, una stima massima basata sulle attuali politiche climatiche, il numero di decessi correlati al caldo in Europa potrebbe aumentare da 43.729 a 128.809 entro la fine del secolo. Nello stesso scenario, i decessi attribuiti al freddo, attualmente molto più alti di quelli dovuti al caldo, rimarrebbero elevati con una leggera diminuzione da 363.809 a 333.703 entro il 2100. Per quanto riguarda nel dettaglio l’Italia, calcolando un riscaldamento globale di 3°C i decessi legati al caldo estremo crescerebbero dagli attuali 10.433 a 28.285 entro il 2100. Se si dovesse salire di 4°C – lo scenario peggiore – si arriverebbe a oltre 45mila.
L’analisi ha utilizzato un modello per prevedere il rischio di mortalità regionale per diverse fasce d’atà (da 20 anni a oltre 85) e sono state prodotte stime dei decessi attuali e futuri correlati alla temperatura per quattro livelli di riscaldamento globale (da 1,5 gradi a 4). Lo studio stima che le temperature calde e fredde attualmente causano 407.538 decessi in Europa ogni anno, di cui 363.809 correlati al freddo e 43.729 al caldo appunto. I decessi per freddo sono più alti nell’Europa orientale e negli stati baltici e più bassi nell’Europa centrale e in alcune parti dell’Europa meridionale, con tassi che vanno da 25 a 300 morti ogni 100.000 persone. I decessi correlati al caldo vanno da 0,6 a 47 ogni 100.000 persone, con i tassi più bassi nel Regno Unito e nei Paesi scandinavi e più alti in Croazia e nelle parti più meridionali del continente. Con un riscaldamento di 3°C, si prevede che i decessi correlati alla temperatura aumenteranno del 13,5%, portando a 55.000 decessi in più ogni anno, spinti da un aumento dei morti per il caldo. La maggior parte dei decessi riguarderà le persone di età superiore agli 85 anni.
Stringendo l’obiettivo sulle vittime del freddo estremo, si prevede che ci saranno moderate riduzioni dei decessi correlati nell’Europa orientale e lievi cali in alcune parti di Germania, Francia, Italia e Portogallo, tuttavia si stima che i decessi correlati al freddo aumenteranno in Irlanda (dove quasi raddoppieranno), Norvegia e Svezia. “La nostra analisi – commenta Juan-Carlos Ciscar, del Joint Research Centre presso la Commissione europea – rivela che il rapporto tra decessi dovuti al freddo e al caldo cambierà drasticamente nel corso di questo secolo, con quelli attribuiti al caldo in aumento in tutte le parti d’Europa e in aumento in alcune aree. Allo stesso tempo, i decessi correlati al freddo diminuiranno leggermente nel complesso”. Per gli esperti questo evidenzia la necessità di rafforzare le politiche volte a limitare il riscaldamento globale, per proteggere le regioni e le persone più vulnerabili dagli effetti delle temperature più elevate.
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