Mulè (Fi): “Gestione diabete 1 è anche una questione culturale”
Roma, 10 dic. (Adnkronos Salute) – “Accanto alla prevenzione medica c’è un altro tipo di prevenzione, non meno importante, che è quella di tipo culturale. Per questo è fondamentale la campagna ‘Un passo avanti’ nella gestione del diabete di tipo 1. Lo fa nel luogo dove questa genetica culturale deve partire: la scuola. Ed è fondamentale che, a farsi promotrice di questa iniziativa, sia un’azienda impegnata sul fronte della salute che fa della prevenzione un fattore fondamentale”. Così Giorgio Mulè, vice-presidente della Camera dei deputati, alla presentazione – oggi a Roma – della campagna di sensibilizzazione di Sanofi ‘Un passo avanti’ sul diabete autoimmune di tipo 1 e la diagnosi precoce. La campagna accende i riflettori su una patologia complessa e sull’importanza di riconoscerne precocemente segni e sintomi, anticiparne la diagnosi ed evitarne le complicazioni.
Lo specifico progetto pensato per le scuole ‘Elio e il giorno del coraggio’ prende il via nelle scuole primarie delle 4 regioni italiane (Lombardia, Marche, Campania e Sardegna) dove è stato avviato il progetto propedeutico di screening per il diabete di tipo 1 attivato dalla legge n. 130 del 15 settembre 2023. Con la “legge 130 del 2023 ci siamo posti un obiettivo – ricorda Mulè – ovvero prevenire l’insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e rallentare la progressione della malattia mediante l’impiego delle terapie disponibili, nonché di effettuare la diagnosi precoce della celiachia”. La “politica si è messa intorno al tavolo e in maniera intelligente, secondo me, per scrivere la legge ha fatto il passo indietro affidandosi a cattedratici, accademici, associazioni dei pazienti, familiari e al mondo delle aziende farmaceutiche. Non a caso la legge è stata approvata all’unanimità e ha avuto un percorso velocissimo rispetto ai normali tempi di una legge e la cosa ancora più bella è che, grazie alla collaborazione fondamentale con il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità, è stato già realizzato e concluso lo screening pilota”.
Un altro tassello altrettanto fondamentale “è l’informazione. Molte volte si pensa che il diabete di tipo 1 e soprattutto il diabete in generale appartenga a una fascia di popolazione avanti con gli anni – rimarca Mulè – sopra i 50 e i 60 anni, che lo zucchero sia associato al diabete. Insomma, ci sono ancora falsi miti da sfatare e tanta ignoranza intorno alla malattia. Per questo motivo la campagna ‘Un passo avanti’ è davvero straordinaria perché con la leggerezza di un racconto a fumetti riesce a trasmettere concetti profondi e basilari per i ragazzi che convivono con il diabete di tipo 1, aiuta a superare luoghi comuni, ma soprattutto a capire cos’è la patologia e come gestirla”, conclude.
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