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Natale: la dieta amica della fertilità, da esperta ‘manuale’ per dribblare eccessi

22 Dicembre 2023

Milano, 22 dic. (Adnkronos Salute) – Chi cerca un bimbo lo sa: vita sana, alimentazione corretta, e una certa disciplina e routine di salute sono la base per costruire un contesto favorevole al concepimento. Ma se la voglia di bebè non va in vacanza, si pone il problema di come conciliarla con gli eccessi delle Feste in arrivo. Esiste dunque una dieta natalizia amica della fertilità? “Non ce n’è una unica. Esiste senz’altro una sana alimentazione tarata ad hoc a seconda delle problematiche che una donna può avere. Ma in generale la prima regola delle feste è non squilibrare il carico glicemico dei pasti. Cosa facile perché, per esempio, sulle tavolate natalizie c’è un grande assente: le verdure”, spiega all’Adnkronos Salute la nutrizionista Gemma Fabozzi, responsabile dell’area Nutrizione del centro B-Woman di Roma.

L’esperta offre una sorta di ‘manuale di sopravvivenza’ per dribblare gli eccessi festivi, non fare sgambetti alla propria ricerca di una gravidanza, e allo stesso tempo non rinunciare alla gioia della convivialità. Il primo problema da affrontare nelle maratone alimentari delle ‘vigilie’ è visivamente chiaro: tortini, pane, patate, pasta, dolci lievitati la fanno da padrone. La dittatura del carboidrato però va spezzata, “e questo consiglio vale per tutti: bisogna garantire la presenza di tutti i nutrienti nel piatto. Può aiutare mettere tanta fonte di fibra, specialmente prima di iniziare questi pasti molto impegnativi. Mangiare quindi verdura cruda prima del pasto, ad esempio dei finocchi in pinzimonio oppure una cicoria ripassata, dà più sazietà e, soprattutto quando amara, aiuta a far lavorare il fegato e ha proprietà depuranti”.

L’invito della nutrizionista è a “non esagerare. Se vogliamo mangiare la pasta, per esempio una lasagna, va bene ma evitiamo di fare il carico di carboidrati aggiungendo anche il pane. Cerchiamo di fare una scelta, e di accompagnarla a verdura vera, non patate”, sorride. “E nel momento in cui mangiamo per esempio un pasto ricco di proteine, un aiuto può essere dato dal tipo di frutta che mangiamo”. Un segreto è l’ananas, suggerisce Fabozzi, “soprattutto il gambo che spesso scartiamo e che contiene bromelina, un enzima ‘proteolitico’ che aiuta”. Se è un falso mito che l’ananas brucia i grassi, precisa l’esperta, “è vero però che questo frutto ha proprietà digestive in particolare per le proteine. Quindi una cosa carina a fine pasto può essere un carpaccio di ananas, tagliata molto sottile e condita con zenzero grattugiato e succo di limone, oppure limone spremuto e delle foglioline di basilico. Un aiuto per il fegato”.

In occasione del pranzo di Natale e del cenone di Capodanno, quando la riunione di famiglia prevede un menu da realizzare in ‘collettivo’, il rischio di perdere il controllo delle portate è servito. Ma fuori dalle feste ‘comandate’ come comportarsi? Il primo errore da non commettere, ribadisce Fabozzi, è “il digiuno. Mai dire: ‘Non mangio a pranzo, così stasera faccio quello che voglio’. Qui non si tratta di una banale somma di calorie, purtroppo. Si rischia di andare in ipoglicemia e arrivare anche più affamati al pasto successivo. Quello che si può fare è bilanciare con un pasto un po’ più light: per esempio una verdura cruda e una cotta, come un’insalata di finocchi con delle olive e poi una verdura ripassata. Una scelta che sazia e non affatica gli organi, in particolare il fegato che mettiamo a dura prova in queste feste. Fare il pieno di verdure amare è davvero una buona strategia: cicoria, indivia belga, carciofi (magari crudi e conditi con olio e limone), puntarelle”.

“Carciofi e cardi mariani hanno infatti proprietà depurative, proprio a livello degli epatociti, grazie alla cinarina”, polifenolo che sta nel carciofo, e alla silimarina che si trova nel cardo. Quest’ultimo è “protagonista anche dello storico piatto depurativo per eccellenza delle feste, che è il brodo di cardo mariano di Santo Stefano”, spiega Fabozzi. Altro alleato: “I grassi buoni”, indica l’esperta. “Tendiamo erroneamente a eliminarli, a evitare per esempio l’olio. Ma invece condire con olive, avocado, dà più sazietà. E i grassi buoni sono antinfiammatori. Se c’è del fritto nel menu del cenone – per esempio carciofi o baccalà fritti – mangiare una verdura cruda amara prima aiuta. Anche sorseggiare, tra un pasto e l’altro o durante, dell’acqua con gocce di limone. Infine, anche le spezie aiutano: hanno proprietà ‘coleretiche’ e ‘colagoghe’, fluidificano la bile. Utile quindi aggiungere durante le preparazioni un po’ di radice di zenzero grattugiata o nelle insalate delle foglie di basilico o di menta, o la barbetta del finocchio, che aiuta a sgonfiarsi”.

“L’equilibrio glicemico” e contrastare “l’insulino-resistenza” sono mosse cruciali per la fertilità, ricorda Fabozzi per far capire l’importanza di quello che si fa a tavola anche in questi giorni. Quanto ai dolci che avanzano, dal panettone al torrone, “consiglio di non tenerli a casa ma di condividerli, per esempio con i colleghi in ufficio. Oppure, se proprio si vuole di mangiare il panettone, farlo a colazione. Non a fine pasto, e soprattutto la sera e quando avete mangiato pasta – consiglia Fabozzi – Si può fare una colazione dove c’è magari della frutta secca come noci o mandorle, yogurt, e poi affiancata una mezza fetta del panettone o del pandoro che ci hanno regalato. Cerchiamo di bilanciare: si può mangiare un secondo con verdura e concludere il pasto con un po’ di panettone. Se vogliamo invece una colazione depurativa, l’ideale sarebbe la verdura: un pinzimonio di finocchio e 15 grammi di frutta secca ad esempio. O anche una colazione semi-salata: pane tostato con l’olio, o con crema di olive o avocado; due kiwi o un kiwi e mezzo avocado condito olio e limone. Si smorza così il circolo vizioso zucchero-zucchero che si è innescato e che è responsabile anche di quel senso di stanchezza e lentezza digestiva”.

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