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Nuova fumata nera su contratto medici, trattativa riparte il 5 settembre

2 Agosto 2023

Milano, 2 ago. (Adnkronos Salute) – Contratto medici, ancora niente di fatto. Si è già concluso l’incontro di oggi all’Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, per la ripresa delle trattative con i sindacati sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale della dirigenza medica e sanitaria 2019/21. A quanto apprende l’Adnkronos Salute, il confronto si è svolto in un clima positivo, ma si è chiuso con una nuova fumata nera. Come previsto la trattativa ripartirà dunque dopo la pausa estiva, martedì 5 settembre.

“Il clima dell’incontro di oggi è stato positivo e produttivo”. Lo dichiara Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, al termine della riunione di oggi con i sindacati per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale della dirigenza medica e sanitaria 2019/21. “La prossima riunione è convocata per martedì 5 settembre alle 10.30”, informa l’Aran in una nota.

“Al centro della discussione odierna, in particolare – riferisce Naddeo – il tema dei servizi di guardia, l’indennità di esclusività nel part-time, il patrocinio legale. Su quest’ultimo punto vi è la disponibilità dell’Aran ad accogliere le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. Riprenderemo le trattative il 5 settembre”.

“Al momento possiamo decisamente affermare che la nostra delegazione ha lavorato e continuerà a lavorare per raggiungere risultati che rispondano alle aspettative di chi rappresentiamo, medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale”. Così Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, dopo l’ennesima fumata nera nell’incontro di oggi all’Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, per la ripresa delle trattative con i sindacati sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale della dirigenza medica e sanitaria 2019/21.

“Ma andiamo per gradi: sulle risorse economiche, che ricordiamo sono state definite dalla leggi di Bilancio 2018/2020 – dettaglia Filippi in una nota – abbiamo ottenuto di destinarle per l’80% sullo stipendio fondamentale; abbiamo introdotto finalmente un’indennità di specificità anche per i dirigenti sanitari e delle professioni sanitarie, e la quota accessoria del finanziamento è destinata quasi tutta alle carriere e agli incarichi. Abbiamo migliorato le relazioni sindacali, soprattutto sul capitolo del confronto, cosi come abbiamo inserito criteri più stringenti sull’utilizzo inappropriato delle sostituzioni”.

“L’argomento di maggiore attenzione – evidenzia – è quello relativo agli incarichi: come Fp Cgil, abbiamo proposto e ottenuto che le aziende ‘dovranno’ assegnare gli incarichi entro tempi definiti dal contratto nazionale, un risultato raggiunto a beneficio dei tanti professionisti che ancora non hanno l’incarico, e dei giovani che avranno certezza dei passaggi di carriera. E ancora, abbiamo definito meglio l’esonero del periodo di prova e sulla formazione abbiamo chiarito l’utilizzo delle 4 ore di aggiornamento”.

“Sull’orario di lavoro, guardie e pronta disponibilità, dopo mesi di una trattativa resa complicata dalle gravi carenze di personale in essere, ad oggi – prosegue il segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn -stiamo discutendo di mettere un limite chiaro all’utilizzo dell’eccedenza oraria che ci consentirebbe di non azzerarla, come invece avviene oggi nelle aziende, ma sul tema ci sono ancora dei punti da definire con più precisione, fermo restando i limiti imposti alle assunzioni di personale che il contratto non può risolvere e che per la Fp Cgil rappresenta il motivo principale della mobilitazione di questi anni con la proposta di Piano straordinario di assunzioni. Infine, possiamo affermare che il contratto va nella direzione di migliorare la conciliazione dei tempi di vita-lavoro e delle carriere soprattutto nei termini delle pari opportunità”.

“Allo stato mancano da definire i capitoli: del patrocinio legale, del part- rime e dell’indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie. Noi – assicura Filippi – continueremo a lavorare per ottenere i migliori risultati, utilizzeremo questo tempo che intercorre fino alla prossima convocazione per informare e far partecipare le lavoratrici e i lavoratori, affinché sia noto lo stato di avanzamento sul Ccnl 19/21 e per avviare la mobilitazione sul 2022/24. Non sfugge a nessuno infatti che la chiusura di questo contratto non esaurisce le nostre rivendicazioni per le quali – conclude – con la Cgil siamo pronti nei prossimi mesi alla mobilitazione”.

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