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Occhio secco, riparte la campagna ‘Apri gli occhi sulla secchezza oculare’

5 Novembre 2024

Roma, 5 nov. (Adnkronos Salute) – Un numero verde e consulenze gratuite in tre grandi città italiane: è questa in sintesi la seconda edizione della campagna nazionale ‘Apri gli occhi sulla secchezza oculare’, un’iniziativa promossa da Alcon con il patrocinio di Apmo (Associazione pazienti malattie oculari), che torna a livello nazionale con un unico obiettivo: aumentare la consapevolezza sulla malattia dell’occhio secco. La campagna, in programma dall’1 al 24 novembre 2024, coinvolgerà Milano, Roma e Napoli. Sarà possibile prenotare la consulenza chiamando il numero verde 800 480023 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) o visitando il sito www.aprigliocchi2024.it in seguito alla compilazione del questionario Osdi-6 (Ocular Surface Disease Index 6), un breve test di autovalutazione che aiuta a individuare i primi segnali della malattia.

La malattia dell’occhio secco – riporta una nota – è una condizione comune che colpisce la superficie dell’occhio, causata da una ridotta produzione di lacrime o da un’eccessiva evaporazione. Tra i sintomi principali si riscontrano bruciore, prurito, irritazione, sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio e sensibilità alla luce. I fattori che possono contribuire alla secchezza oculare includono squilibri metabolici e ormonali, malattie autoimmuni, l’esposizione a zone altamente inquinate e alcune terapie farmacologiche. Questa patologia colpisce un numero sempre crescente di persone, anche a causa dell’invecchiamento e delle condizioni ambientali, come ad esempio l’esposizione a schermi o a temperature nei luoghi chiusi. Si stima che in Italia circa 13 milioni di persone, pari a un quinto della popolazione, manifestino sintomi legati alla malattia dell’occhio secco e, dato ancora più rilevante su cui riflettere, circa 7 milioni non ne riconoscono i sintomi e non si sottopongono a una visita oculistica

“Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute oculare è una priorità assoluta, soprattutto in un’epoca in cui molte persone ignorano i sintomi che potrebbero indicare patologie da non sottovalutare come quelle della malattia dell’occhio secco – spiega il presidente di Apmo Francesco Bandello, che è anche direttore della Clinica oculistica dell’Università Vita-Salute Irccs Ospedale San Raffaele Milano – Iniziative come questa campagna rappresentano un canale efficace per educare i pazienti e far conoscere la necessità e l’importanza di visite oculistiche regolari. Solo attraverso una diagnosi precoce è possibile gestire i sintomi e prevenire complicazioni future e come associazione pazienti che si occupa di malattie oculari siamo consapevoli dell’impatto che una compromissione della qualità della vista può avere sulla vita delle persone”.

“L’occhio secco è una malattia, non è un disturbo o una sindrome – precisa Stefano Barabino, responsabile Centro di Superficie oculare e occhio secco, Uoc Oculistica Asst Fatebenefratelli Sacco, e docente Scuola di specializzazione in Oftalmologia dell’Università di Milano – Fare cultura su questo aspetto è importante per cambiare l’atteggiamento nella popolazione. Tutti o quasi tutti conoscono il significato di pressione oculare e a cosa può portare se non attenzionata; per l’occhio secco, che riguarda un numero molto più ampio di persone, si ha un’attenzione superficiale, come se non si trattasse di un problema di salute oculare. Non dobbiamo infine dimenticare che questa patologia ha molte sfaccettature e livelli di severità; per questo è importante diagnosticarla e intervenire con terapie adeguate”.

“Questa campagna ha il merito di contribuire a incrementare l’awareness dell’occhio secco – afferma Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell’apparato visivo, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma – Non si tratta solo di non sottovalutare i sintomi, ma anche di avere la consapevolezza, grazie all’oculista, che il problema che si rileva sia imputabile a questa malattia e non ad altro. I risultati della prima edizione hanno evidenziato quanto la malattia dell’occhio secco sia diffusa, più di quanto si possa pensare. Abbiamo inoltre rilevato che negli uomini, rispetto alla popolazione femminile, è più difficile intercettarla, perché tendono a celare i segnali e quindi a rivolgersi di meno allo specialista. Queste campagne favoriscono la relazione con il medico”.

Attraverso la campagna – prosegue la nota – si vuole evidenziare anche il ruolo attivo che le singole persone possono avere nella presa in carico della propria salute attraverso un rapporto continuativo con il medico oculista. “E’ importante focalizzare l’attenzione sui sintomi e sulla frequenza con la quale si presentano – evidenzia Vincenzo Orfeo, direttore Unità operativa di Oculistica Clinica Mediterranea di Napoli e professore a contratto Università di Trieste – Sensazione di corpo estraneo, bruciore, percezione di malessere agli occhi come la stanchezza e il desiderio di tenerli chiusi a fine giornata sono sintomi che, se si manifestano una volta ogni tanto, non devono destare preoccupazione, ma se iniziano a presentarsi in modo continuativo evidenziano la necessità di rivolgersi all’oculista. Ci sono tre stadi della malattia dell’occhio secco. Il primo è sicuramente reversibile grazie ad una terapia efficace e tempestiva, il secondo stadio è reversibile, ma con maggiore difficoltà e poi c’è il terzo stadio in cui la malattia diventa cronica e si può solo intervenire alleviando i sintomi. In quest’ultima fase la qualità di vita viene compromessa in modo importante. Essere vigili su questi aspetti rappresenta un passo decisivo per una corretta prevenzione e campagne come ‘Apri gli occhi’ sono un valido aiuto per diffondere questo messaggio”.

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