Oculisti, ‘troppe azioni legali che finiscono in nulla di fatto’
Roma, 17 mag. (Adnkronos Salute) – “E’ necessario porre freno alla medicina difensiva e rispettare la legge Gelli. E’ intollerabile la scelta”, durante i procedimenti, “di periti senza la conoscenza pratica dell’oggetto del giudizio. Chiediamo quindi la nullità delle consulenze in violazione delle norme”. Lo denunciano gli oculisti della Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso), che oggi al Senato hanno presentato il loro secondo congresso che si apre a Roma domani.
Secondo l’analisi dell’ultimo ‘Report MedMal Marsh’, che ha analizzato le richieste di risarcimento del danno in sanità in 81 strutture pubbliche tra il 2004 e il 2021, “l’oculistica si colloca tra le specialità meno a rischio, con appena il 2,41% di richieste di risarcimento. Tuttavia – rimarca la Siso – è necessario evitare che i medici continuino ad essere coinvolti in azioni legali che nella maggior parte dei casi si traducono in un nulla di fatto. Prioritaria anche la scelta nei giudizi di consulenti tecnici esperti di settore”.
“Apprezziamo e rilanciamo con forza la proposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di giungere dopo 6 anni alla depenalizzazione della colpa medica. Un provvedimento ormai non più procrastinabile per evitare che i medici continuino ad essere inondati di cause penali e civili e che per questo siano spinti verso la ‘medicina difensiva’, cioè l’eccesso di prescrizioni ed esami, spesso inutili, che ingolfa le strutture sanitarie e aumenta le liste d’attesa per il timore di incorrere in controversie legali”, sottolinea Teresio Avitabile, presidente della Siso e ordinario di Malattie dell’apparato visivo all’Università di Catania, commentando la proposta del ministro che va nella direzione di accelerare la depenalizzazione della colpa medica.
Per la Siso i numeri parlano chiaro. Secondo i dati del sindacato dei medici dirigenti del Servizio sanitario nazionale, Anaao-Assomed, ogni anno in Italia vengono intentate 35.600 nuove azioni legali che, nella maggior parte dei casi, si traducono in un nulla di fatto. L’impatto della medicina difensiva è inoltre stimato in circa 10 miliardi di euro l’anno. “Come tutti i medici, anche gli oculisti possono essere soggetti a denunce da parte dei pazienti, sebbene in Italia – evidenzia Avitabile – l’oftalmologia sia tra le specialità meno coinvolte nelle richieste di risarcimento del danno per errori chirurgici, anche grazie ai progressi tecnologici e terapeutici. Infatti, secondo l’analisi dell’ultimo Report MedMal Marsh, che ha preso in esame 81 strutture sanitarie pubbliche registrando i sinistri tra il 2004 e il 2021, l’oculistica si colloca al settimo posto nella classifica delle specialità, con il 2,41% di richieste di risarcimento, confermandosi tra quelle meno a rischio e, anzi, registrando un leggero decremento rispetto al dato del 2,6% del precedente report”.
Un altro passo fondamentale da compiere in tema di responsabilità professionale, osservano gli specialisti, è la corretta applicazione dell’articolo 15 della legge Gelli sull’affidamento della consulenza tecnica. “Reclamiamo da tempo maggiore attenzione da parte dei magistrati nella scelta dei consulenti e dei periti, affinché il collegio preveda anche esperti di settore con conoscenza pratica dell’oggetto del giudizio – rimarca con forza Avitabile – Troppo spesso, infatti, si crea un intollerabile divario tra verità scientifica e verità processuale che rischia di danneggiare non soltanto il professionista, ma anche i pazienti stessi. Ben venga, dunque, un tavolo di confronto con le istituzioni per un nuovo intervento normativo che faccia discendere dalla violazione dell’articolo 15 della legge Gelli la nullità della consulenza”.
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