Payback, a rischio 94% aziende dispositivi medici e 112mila lavoratori
Roma, 17 apr. (Adnkronos Salute) – Il payback “è inapplicabile e insostenibile per il settore della distribuzione dei dispositivi medici, rappresentato soprattutto dalle piccole e medie imprese che sono il 94% di tutte le aziende che supportano i nostri ospedali e che si troverebbero a non poter sostenere la propria attività, a interrompere le forniture e a fallire”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Massimo Riem, presidente di Fifo, Federazione italiana fornitori ospedalieri di Confcommercio che, in piazza a Roma per protestare contro la norma, ricorda come “a rischio ci sono molti posti di lavoro. Considerando l’indotto parliamo di 112mila persone che lavorano con noi: operai, consulenti, collaboratori”.
Con l’applicazione della normativa, prevista a fine giugno, “ci viene richiesta una quantità di denaro – continua Riem – a fronte degli importi delle Regioni di 4 anni, che a volte supera addirittura il livello del fatturato di un anno. Impossibile reggere”.
In questo settore, come numero di aziende e non come valore di fatturato, precisa ancora il presidente Fifo Confcommercio “le multinazionali rappresentano il 6 o 7% ma le restanti aziende che assolvono a tutto il servizio sul territorio sono Pmi. La nostra è una battaglia contro una norma iniqua e ad altissimo impatto negativo sull’economia”.
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