Professioni sociosanitarie per la prima volta alla parata del 2 giugno
Roma, 1 giu. (Adnkronos Salute) – Le professioni sociosanitarie per la prima volta alla parata del 2 giugno. Per la prima volta nella storia della Repubblica, dunque, accanto alle forze armate, che rappresentano la difesa dell’Italia e la tutela della sicurezza nazionale, alla parata del 2 giugno parteciperà un’altra forza, che rappresenta ormai in modo evidente la tutela della salute, della qualità della vita, e la difesa della nostra nazione da nemici subdoli come i virus, ma anche dalle patologie che provocano ogni anno oltre 600mila decessi: le professioni sociosanitarie, con in testa il ministero della Salute. Lo scrivono i rappresentanti delle oltre 30 professioni sociosanitarie in una nota pubblicata sul sito della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
I rappresentanti di oltre 1,5 milioni di professionisti – medici, medici veterinari, infermieri, farmacisti, ostetriche, tecnici sanitari, professioni della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi, psicologi, assistenti sociali – sfileranno davanti alle massime autorità nazionali, a testimonianza del loro valoroso impegno nel combattere un virus che altrimenti sarebbe stato difficile contenere. Presi alla sprovvista dalla pandemia, non si sono mai tirati indietro: dall’inizio del 2020 a oggi hanno salvato milioni di vite e aiutato milioni di persone. Sono rimasti sempre accanto a tutti, anche a chi non ce l’ha fatta: ogni professione ha perso decine, centinaia di colleghi che hanno contratto il virus per non lasciare mai soli i cittadini.
“Abbiamo saputo affrontare tutti i livelli di bisogni, rischi e assistenza, in tutti i momenti, in tutti i contesti. Su questo dovremo continuare a lavorare per migliorare tali livelli e renderli sempre più concreti e attuali, sempre più aderenti a quelle che sono le realtà che viviamo quotidianamente, e sempre più nell’ottica proattiva della prevenzione”, dichiarano i rappresentanti delle professioni sociosanitarie. “Guardiamo ai prossimi anni – affermano – dal punto di vista della salute con serenità e con l’auspicio di poterci lasciare alle spalle un problema che ha toccato tutti noi, ma nella consapevolezza che tutti abbiamo imparato molto da quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora, purtroppo, vivendo, anche se nelle sue battute, si spera, finali”.
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