Ricerca, Buzzoni (UniRoma): “Investimenti incrementanti grazie al privato e al no profit”

Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) – “La ricerca scientifica in Italia presenta un panorama complesso, caratterizzato da moltissime eccellenze operanti all’interno delle università e dei centri di ricerca, ma anche da grosse criticità, relative alla carenza di investimenti, alla scarsa collaborazione tra pubblico e privato e alla difficoltà ad attrarre e trattenere talenti. Anche se l’Italia destina alla ricerca e sviluppo una percentuale di risorse notevolmente inferiore rispetto alla media europea, vanta una ricerca scientifica di alta qualità e fortemente innovativa, attestandosi ai livelli dei migliori standard internazionali. Ciò è in buona parte dovuto al forte supporto che viene dal settore privato. Infatti, in risposta alla carenza di fondi pubblici, il settore privato e le organizzazioni non profit hanno fortemente incrementato negli anni il loro contributo alla ricerca”. Lo ha detto Irene Bozzoni, professore emerito di Biologia molecolare Sapienza Università di Roma e senior researcher presso l’Istituto italiano di tecnologia, oggi a Milano partecipando alla cerimonia di premiazione delle Ibsa Foundation Fellowship 2024.
“Fondazioni come Airc e Telethon – sottolinea Bozzoni – finanziano importanti progetti di ricerca sostenendo in particolare la ricerca oncologica e quella collegata alle malattie genetiche. Esistono però molte altre realtà private, quali quella della Fondazione Ibsa, che contribuiscono promuovendo molte attività di supporto alla ricerca come il finanziamento di borse di studio e di grant per la mobilità di giovani ricercatori. Tali attività sono cruciali per garantire continuità e qualità della ricerca, in particolare quella indipendente e non finalizzata ad un ritorno economico immediato”, conclude.
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