Salute, da Siprec i consigli per prevenire rischio cardiovascolare con l’alimentazione
Roma, 22 giu. (Adnkronos Salute) – Una sana e corretta alimentazione è il primo strumento di prevenzione e cura per scongiurare le patologie cardiovascolari. Un messaggio importante che arriva a poco più di un mese dalla Giornata nazionale sulla prevenzione cardiovascolare organizzata dalla Siprec, Società italiana per la prevenzione cardiovascolare. Un’iniziativa realizzata per preservare la salute del nostro cuore e vivere in benessere scongiurando, o quanto meno ritardando, eventi cardiovascolari molto gravi. Pesce, frutta e verdura sono i cibi da preferire per stare bene, mentre bisogna evitare o ridurre drasticamente il consumo di zucchero e grassi saturi. Il tutto condito da una buona attività fisica. In vista dell’estate – ma le regole valgono per tutto l’anno – i consigli degli esperti che fanno bene al cuore.
“I fattori alimentari rappresentano la prima causa di infarto e costituiscono, insieme all’obesità, circa il 30-35% di tutte le cause di tumore – spiega Roberto Volpe, ricercatore Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e membro del Direttivo della Siprec – Va da sé, dunque, che la corretta nutrizione è il primo fondamentale tassello per la prevenzione di queste gravi patologie. Basterebbe, ad esempio, assumere circa 3 porzioni al giorno di cereali integrali – come 3 o 4 fette biscottate, 1 fetta di pane e 80 gr di pasta o riso integrale – per ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare del 20%, quella oncologica del 12 % e totale del 15%”.
Tuttavia, negli ultimi decenni – si legge in una nota – stiamo assistendo a un preoccupante incremento delle condizioni di sovrappeso e obesità in tutte le fasce di età. Secondo i dati del sistema di sorveglianza Passi, dell’Istituto superiore di sanità, in Italia il 32% degli adulti di età fra i 18 e i 69 anni è in sovrappeso e l’11% obeso. I bambini in sovrappeso sono il 20,4%, quelli obesi il 9,4%, mentre le percentuali nelle bambine sono rispettivamente il 20,9% e l’8,8%. La percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce di età rappresenta invece il 12% circa. Numeri preoccupanti non solo per la salute pubblica, ma anche per l’onere che ricade sulla spesa sanitaria (9%, con un costo a cittadino di circa 289 euro). Solo da pochi anni l’obesità è stata riconosciuta come patologia a sé stante, nonché responsabile di altre patologie correlate, in particolare gravi eventi cardiovascolari, come infarto miocardico, scompenso cardiaco, ictus e morte improvvisa.
“L’arma migliore per prevenire l’obesità è una combinazione tra un’alimentazione ipocalorica, soprattutto ipoglicidica e ipolipidica, e attività fisica – continua Volpe – da svolgere più o meno intensamente a seconda dell’età e delle condizioni fisiche. È chiaro che per un ragazzo andrà benissimo correre mentre, nel caso di un anziano, l’indicazione sarà di camminare a passo veloce. Il nuoto va, invece, sempre bene. Bisogna poi mangiare quotidianamente frutta e verdura, ridurre l’apporto di zuccheri e di grassi, preferendo quelli “buoni”, i monoinsaturi e i polinsaturi, contenuti prevalentemente nell’olio extra-vergine di oliva e, rispettivamente, in alcuni pesci e frutta secca”.
È necessario poi, “evitare i formaggi ad alto contenuto in lipidi – continua l’esperto – togliere il grasso visibile dalle carni ed evitare quelle in cui non può essere rimosso, come wurstel, salsicce, polpette, hamburger, mortadella e salame, ad esempio. Non solo il burro, ma anche l’olio deve essere usato con moderazione, perché pur sempre costituito al 100% da grassi. È bene poi assumere pochissimi dolci che sappiamo tutti essere fatti con grassi e zuccheri, così come le bibite gassate per l’alto contenuto in zuccheri semplici”.
Tra le diverse strategie dietetiche efficaci nel ridurre il peso corporeo, la dieta mediterranea ha mostrato una durata più prolungata nel tempo dei risultati ottenuti. “Basti pensare che, anche quest’anno, e per sei anni consecutivi – rimarca Volpe – la dieta mediterranea ha vinto la classifica mondiale come migliore dieta. Sorprendente che a conferire la palma di miglior regime alimentare del mondo siano proprio degli esperti americani di US News. È innegabile che si tratti di una dieta varia, ricca di frutta, verdura, frutta secca, cereali integrali, alimenti che proteggono il sistema vascolare e il cuore. Ed è proprio l’ampia varietà di cibi di origine animale e soprattutto vegetale alla base della dieta mediterranea, il fondamento di un’alimentazione sana e bilanciata. Un vero “stile di vita” che dovrebbe essere seguito fin da piccoli e che si adatta perfettamente ai cicli di crescita e ai diversi indici di salute di ciascuno”.
Molte le iniziative messe a punto dalla Siprec per prevenire il rischio cardiovascolare grazie all’alimentazione. Tra queste, l’adesione alla Whole Grain Iniziative per diffondere la cultura dei cereali integrali. Inoltre, la Siprec aderisce alla Fondazione Dieta Mediterranea per promuovere la cultura di questo regime alimentare nelle scuole italiane e nel mondo. “Nell’ambito dello European Heart Network – spiega Volpe – abbiamo eseguito due progetti: uno in scuole italiane e slovene, dove abbiamo formato i ragazzi con i principi della dieta mediterranea, in collaborazione con alcuni registi intervenuti nelle scuole per insegnare come fare un corto, al termine del quale gli stessi ragazzi hanno poi prodotto del materiale di prevenzione cardiovascolare nell’ambito della diffusione dei messaggi tra pari”.
“Abbiamo poi iniziato, in contemporanea con delle scuole del Lazio, un progetto in Lituania per modificare la distribuzione delle macchinette venditrici di alimenti e bevande nelle scuole superiori. Con buoni risultati sia come aumento delle conoscenze da parte dei ragazzi, ma anche di riduzione del peso corporeo rispetto al gruppo di controllo. La Siprec è impegnata infine nel campo della ricerca con il Cnr nella rete del Nutrheff – conclude – una rete di ricerca su alimenti funzionali e nutraceutici, cioè quelle sostanze che possono incidere in maniera positiva sulla nostra salute, intesa non solo come prevenzione, ma anche come vera e propria terapia”.
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