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Salute: infezioni cornea in aumento causa smog, 9 su 10 resistenti ad antibiotici

14 Novembre 2022

Roma, 14 nov. (Adnkronos Salute) – I super-batteri colpiscono anche gli occhi. Le infezioni alla cornea sono causate da batteri resistenti ai farmaci in 9 casi su 10, a causa di un uso inappropriato degli antibiotici. Non solo. Queste infezioni sono in aumento a causa del buco dell’ozono e dello smog, che indeboliscono la superficie oculare, ovvero la prima linea di difesa della cornea contro tutti i batteri. A mettere in guardia sono gli esperti della Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso), in vista della Giornata europea degli antibiotici del 18 novembre. “Serve un uso più responsabile degli antibiotici: ne sono consumati ogni anno più di 11 milioni di dosi, di questi oltre 6 milioni associati a cortisone”, avvertono.

Sul banco degli imputati soprattutto l’uso eccessivo di colliri antibiotici contro le congiuntiviti, che hanno contribuito a un aumento dei fallimenti clinici. Ma anche l’autoprescrizione, la prescrizione impropria degli antibiotici da parte del medico di base o del farmacista, l’uso profilattico prima dell’intervento o troppo prolungato nel postoperatorio. “L’uso fai da te degli antibiotici è un grave errore – sottolinea Scipione Rossi, direttore Uoc Oftalmologia ospedale San Carlo di Nancy di Roma e segretario tesoriere Siso – La maggior parte delle congiuntiviti infatti è di origine virale e gli antibiotici risultato inefficaci. Ma l’antibiotico-resistenza nelle infezioni oculari è anche il conto che si paga per le troppe prescrizioni degli antibiotici da parte del medico di base o del farmacista e per l’uso profilattico pre e post operatorio”, ribadisce l’esperto.

“E’ ancora troppo diffusa l’abitudine di prescrivere l’antibiotico dai 3 ai 7 giorni prima dell’intervento e fino a un mese dopo a scalare. La terapia antibiotica dovrebbe essere fatta solo e quando è riconosciuta una patologia di origine microbica e somministrata esclusivamente dal medico curante. L’uso profilattico dovrebbe invece essere limitato alla sola fase post chirurgica a dosaggio pieno – chiosa – perché le dosi troppo basse favoriscono le resistenze”.

Stafilococco, Streptococco e Pseudomonas aeruginosa, sono tra i super-batteri con livelli più alti di resistenza individuati in campo oftalmologico. “Questi patogeni interessano per la grande maggioranza infezioni corneali che registrano le più alte resistenze agli antibiotici con 9 casi su 10 insensibili alle terapie – evidenzia Vincenzo Sarnicola, membro del consiglio direttivo Siso, tra i maggiori esperti al mondo di patologie corneali – Infatti, come dimostra uno studio americano sulla sorveglianza delle infezioni oculari, l’87% degli stafilococchi, maggiori responsabili delle infezioni corneali, è diventato resistente alle principali classi di antibiotici usati in oftalmologia, in particolare alla tobramicina”.

Le infezioni corneali anche a causa dei cambiamenti climatici, che fanno sentire il loro effetto anche sugli occhi. “Secondo l’analisi dell’American Academy of Ophthalmology, a causa dell’erosione del buco dell’ozono si rischia un’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette – spiega Sarnicola – Le onde più brevi sono biologicamente più attive e assorbite dalla cornea, quelle più lunghe invece indeboliscono la superficie oculare che è la sua maggiore difesa contro i microbi, rendendola più vulnerabile alle aggressioni dei patogeni esterni”.

Anche l’inquinamento atmosferico può favorire queste infezioni, come dimostra uno studio pubblicato pochi giorni fa su Scientific Reports e condotto dall’Università di Pechino, che ha messo in luce la risposta infiammatoria innescata dalle polveri sottili. “Il biossido di zolfo contenuto nelle polveri sottili rende più acido il film lacrimale, la pellicola trasparente e fluida che lubrifica e difende la cornea, rendendola più suscettibile alle infezioni batteriche”, prosegue Sarnicola. Per proteggere gli occhi da smog e raggi Uv “è bene indossare occhiali da sole anche d’inverno pure se è nuvoloso, idratarsi abbondantemente, evitare l’esposizione prolungata in aree particolarmente trafficate e consultare tempestivamente lo specialista se l’irritazione degli occhi si manifesta con ricorrenza”.

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