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Salute: psichiatri, ‘guerra dopo pandemia deprime e disorienta’

24 Febbraio 2022

Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) – “Come nel periodo delle grandi piaghe d’Egitto descritte da Mosè che venivano una dopo l’altra, dopo aver superato la pandemia questa angoscia della guerra diventa un elemento che disorienta, deprime e rende tutti più pessimisti e scettici sul futuro”. Così all’Adnkronos Salute Massimo di Giannantonio, presidente della Società italiana di psichiatria sull’effetto che lo scoppio della guerra nel cuore dell’Europa, dopo due anni di pandemia avrà sulla mente degli italiani.

“Per quanto riguarda la condizione reattiva dell’umore degli italiani – spiega Di Giannantonio – vi è una condizione di sovraccarico di stress, sovraccarico di preoccupazione e di timori circa la prospettiva del futuro. La pandemia – ricorda l’esperto – ha bruciato una serie di energie psichiche e ora la guerra dopo tanti anni nel teatro europeo, brucia la speranza di ripartenza. Quelle energie che potevano venire dall’abolizione dello stato di emergenza, dall’abolizione della mascherina e dall’idea che si potesse arrivare finalmente dopo 2 anni di sofferenza a un periodo di effettiva ripartenza” viene azzerato da questo fantasma. “La guerra oggi si porta appresso l’incertezza sull’evoluzione del teatro bellico, la crisi delle risorse, la coloritura a tinte fosche del futuro immediato non solo per noi stessi ma anche per i nostri cari e soprattutto per i nostri figli. Un futuro già pregiudicato in modo massiccio dalla pandemia”.

“Per avere le forze per superare questa emergenza – spiega lo psichiatra – occorre fare un test di realtà tenendo i piedi per terra e cioè ricordando che abbiamo avuto altri grandi gravi periodi di crisi nello scontro delle superpotenze: pensiamo alla crisi dei missili a Cuba o all’11 settembre e quindi – sottolinea – dobbiamo capire che l’equilibrio del terrore fondato sulla reciproca deterrenza è qualcosa che ci protegge dalle più gravi conseguenze di una catastrofe nucleare. Sappiamo che l’umanità nel corso di 8000 anni ha reagito sempre in un modo enormemente creativo e in modo enormemente costruttivo, le riserve psichiche – evidenzia Di Giannantonio – non solo cognitive ma soprattutto emotive del sapiens ci dicono che alla fine la legge evolutiva dell’adattamento è una condizione che ci consente di superare le catastrofi più gravi”.

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