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‘Salviamo il Ssn’, medici sul piede di guerra e pronti a sciopero

16 Maggio 2023

Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) – Una ‘road map’ per salvare il Servizio sanitario nazionale, che parte oggi a Roma con una conferenza nazionale per la sanità pubblica, vedrà poi il 15 giugno manifestazioni in 8 città e a settembre un grande evento nazionale, “senza escludere” anche uno sciopero. Le organizzazioni riunite nell’Intersindacale medica, che rappresenta oltre 120mila dirigenti medici, veterinari e sanitari, e le associazioni di cittadini e pazienti, chiedono “a tutte le forze politiche un chiaro impegno in difesa del Ssn pubblico e universale”.

“Oggi comincia la mobilitazione – afferma all’Adnkronos Salute Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed – Vogliamo svegliare le coscienze ed ecco perché questo percorso lungo. Vogliamo far conoscere ai cittadini e ai pazienti le nostre battaglie. Sciopero dei medici? E’ uno strumento – avverte – che non escludiamo, come non escludiamo nessuna arma per farci ascoltare e per cambiare le cose”.

“Già da mesi siamo in agitazione – ricorda Andrea Filippi, segretario Fp Cgil medici – e lo abbiamo già segnalato a più riprese: siamo in una fase in cui il Ssn non regge l’impatto. Oltre alle risorse serve quindi investire sul personale e sun radicale cambio di paradigma, passare dal sistema delle prestazioni che favorisce il privato a un modello che investe sulla promozione della salute. Un lavoro che si fa insistendo sui determinanti di salute, scuola e lavoro, e sulla prevenzione. Quindi – aggiunge – servono le risorse, ma anche una riforma della sanità pubblica e per farlo bisogna costruire alleanze con i cittadini. E’ per questo che oggi siamo qui. La cittadinanza ha smarrito la percezione dei servizi come una ricchezza, spesso intossicati dal modello dei bonus. È un percorso lungo, ma noi ci crediamo”.

“Non escludiamo lo sciopero”, rimarca Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani-emergenza area critica (Aaroi-Emac). “Non c’è una data anche perché, seppur su binari diversi, c’è anche la trattativa per il rinnovo del contratto – continua – Quello che oggi ci preme sottolineare è che da parte della cittadinanza c’è una maggior consapevolezza rispetto alle situazione problematiche che viviamo, dalle aggressioni alla carenza di personale del Ssn. Ora i cittadini diventino nostri alleati”.

Sempre sul rinnovo del contratto, “ci aspettiamo che almeno l’80% delle nostre richieste vengano accolte. Noi – conclude Guido Quici, presidente Cimo medici – cerchiamo risposte dalle regioni. Questo contratto lo intitolerei: ‘Regioni, se ci siete battete un colpo’. Se non rispondono alle nostre richieste, sono il primo a non firmarlo”.

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