Sanità: Aiop, ‘urgente intervenire su carenza posti letto, medici e infermieri’
Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute)() – “La carenza di personale medico e infermieristico e la limitata disponibilità di posti letto negli ospedali sono tra le maggiori criticità del Servizio sanitario nazionale, che in questa fase di emergenza pandemica è stato costretto a moltiplicare gli sforzi per gestire al meglio ricoveri e urgenze. La mancanza di medici e infermieri, ma anche di operatori sociosanitari, è il risultato di una programmazione che nel corso degli anni si è rivelata poco lungimirante e inadeguata perché gestita non in base alle esigenze del Ssn ma rispetto alle risorse disponibili”. Così la presidente di Aiop, Barbara Cittadini, all’indomani della presentazione del Rapporto Crea Sanità dell’Università Tor Vergata di Roma.
Dal report emerge una stima relativa alla carenza di personale di oltre 17mila medici e fino a 350mila infermieri. Secondo la presidente di Aiop “le restrizioni imposte per arginare il contagio, il costante aumento dei ricoveri, la riconversione di interi reparti ospedalieri da destinare ai malati Covid, hanno portato gli ospedali a livelli di stress inaccettabili, con una preoccupante penuria di posti letto e liste d’attesa che si sono ancor più allungate. Molte persone hanno rinunciato alle cure e tante operazioni chirurgiche sono state annullate, con i Pronto soccorso in perenne affanno e le ambulanze trasformate in provvisorie stanze di ricovero”.
Aiop interviene anche sul tema dei posti letto, partendo dalla constatazione che l’Italia ha il rapporto posti letto/abitanti (3 posti letto per acuti per mille abitanti) più basso rispetto ai valori della Germania (6 posti letto per acuti per mille abitanti), della media dei Paesi del G7 (4,3 posti letto per acuti per mille abitanti) e della media dei Paesi OCSE Europa (3,3 posti letto per acuti per mille abitanti). “Per quanto riguarda la mancanza di posti letto – dice quindi Cittadini – l’Aiop ha messo a disposizione le proprie strutture in tutta Italia, ma è chiaro che occorre intervenire in maniera più strutturale, investendo risorse sul territorio per tutelare le fasce di popolazione più fragili, chi ha difficoltà a spostarsi nei grandi centri per essere curato, per potenziare l’assistenza diretta ai pazienti e garantire un ritorno alla normalità per tutti”.
“Mi auguro che il Governo metta in campo risorse e progettualità in misura adeguata per far fronte alle criticità della sanità che, oltre alla precarietà del personale medico e infermieristico, riguardano anche i costi elevati delle prestazioni, dei farmaci e dei dispositivi di protezione individuale, l’ammodernamento edilizio e tecnologico delle strutture, la digitalizzazione, l’abbattimento delle liste d’attesa, le cure per i malati non Covid, le esternalizzazioni dei servizi”, conclude Cittadini.
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