Sanità: allarme sindacato infermieri, ‘dopo le violenze anche i furti’
Milano, 1 feb. (Adnkronos Salute) – “Dopo l’allarme violenze ai danni degli operatori sanitari, è la volta dei furti ai danni dei nostri professionisti come accaduto a Legnano, in Lombardia” nel milanese, “con un infermiere del 118 derubato dei propri effetti personali che erano a bordo di un’ambulanza”. Si chiede “cos’altro dovremo ancora subire” il sindacato infermieri Nursing Up, segnalando che la vicenda legnanese “non è un episodio isolato”.
“Un team composto da medico e infermiere, che deve soccorrere un malato che ha chiamato il 118, magari in gravi condizioni, potrebbe dimenticare, ed è giustificabile, di chiudere a chiave le porte di una ambulanza parcheggiata sotto un palazzo”, sottolinea la sigla raccontando in una nota il fatto di cronaca. “Il primo pensiero è quello di salvare una vita, di tutelare la salute del paziente”. Ma “accade l’incredibile, con il team di professionisti che al rientro in auto, addirittura con il paziente in barella, da accompagnare presso il più vicino ospedale, si vede depredato di alcune attrezzature sanitarie e addirittura anche degli effetti personali, tra i quali portafoglio e quindi denaro”.
“Certo, rispetto a un pugno in pieno viso, a un calcio, a un tentativo di strangolamento, a una pistola puntata alla testa, potrebbe sembrare una banalità raccontare tutto questo. Ma per noi – precisa il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma – oltre che di reati, si tratta di barbarie nei confronti di professionisti che non meritano questi atti di profonda inciviltà. Rubare le attrezzature necessarie a un’ambulanza, privando quindi gli operatori sanitari strumenti chiave per salvare la vita dei malati, e soprattutto portare via gli oggetti personali a un infermiere, o comunque a un membro dell’equipaggio, sono azioni che non riusciamo a comprendere, gesti estremamente gravi”.
“In merito a tutto questo – afferma il sindacalista – non smetteremo mai di puntare il dito contro le istituzioni, Governo e Regioni in primis, e in seconda battuta contro le aziende sanitarie. I primi dovrebbero contribuire a bonificare la ‘fangosa palude’ della mala cultura in cui gli operatori sanitari sono finiti loro malgrado, diventati capro espiatorio di disservizi e di lacune strutturali di cui sono solo le vittime sacrificali. Le seconde, le aziende sanitarie, dovrebbero finalmente decidere di sentirsi responsabili, come di fatto lo sono, dell’incolumità dei propri dipendenti, e quindi gli infermieri e gli altri professionisti del comparto”.
“Non accade certo solo a Legnano che un infermiere viene derubato dei propri effetti personali, custoditi su un’ambulanza mentre si sta prendendo cura di un malato – precisa De Palma – Ci segnalano che i furti si verificano molto spesso negli ospedali, e non solo quelli della Lombardia. Nei concitati momenti di congestione dei pronto soccorso, non è una sorpresa che qualcuno si introduca in giro per le corsie, pronto a far man bassa di borse e oggetti personali degli operatori sanitari”.
“Attendiamo in tal senso – conclude il presidente Nursing Up – che il ministero degli Interni mantenga fede alla promessa di favorire, a partire dalle strutture più grandi, il ritorno dei presidi di pubblica sicurezza, come richiesto da tempo dal nostro sindacato. Tutto questo con l’obiettivo di arginare sul nascere violenza e criminalità, che sono diventati fenomeni all’ordine del giorno, in quei luoghi che dovrebbero essere votati solamente alla cura della collettività e che si trasformano, sempre più spesso, nell’isola infelice dell’illegalità”.
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