Sanità, Annibale (Sige): “Con Gastroenterologia sul territorio meno accessi in ospedale”
Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute) – “L’integrazione ospedale-territorio è l’unica strategia per poter migliorare le prestazioni, ridurre accessi inappropriati in ospedale e soprattutto costruire basi comuni di implementazione e linee guida di medicina basata sull’evidenza, unici strumenti che possono contribuire a rendere più funzionale il nostro Servizio sanitario nazionale a parità di risorse”. Così Bruno Annibale, presidente Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige), a margine del 29esimo Congresso nazionale delle malattie digestive promosso dalla Fismad a Roma.
“La pandemia – ricorda – ci ha insegnato soprattutto ad ottimizzare, anche con le tecnologie moderne, l’attività clinica. Questo è sicuramente il modello che dobbiamo perseguire. Dalla telemedicina al teleconsulto, ogni via di comunicazione, ogni tipo di contatto tra specialisti dell’ospedale e del territorio è uno strumento che può migliorare la pratica clinica e il percorso del paziente”.
Poche settimane fa – è emerso dal congresso – un nuovo rapporto dell’American Cancer Society ha confermato l’aumento dei tassi di cancro del colon-retto nei giovani. E’ la terza causa di nuovi tumori e decessi per gli uomini (dopo polmone e prostata), anche se alcuni parametri sono in controtendenza, con numeri in calo per le persone di oltre 65 anni. Il tumore al colon retto – è stato ribadito – è il secondo tra i più diffusi in Italia, con oltre 48.000 nuovi casi nel 2022 e un aumento dell’1,5% negli uomini e dell’1,6% nelle donne.
Nella proposta di revisione al Dm70, Fismad suggerisce di prevedere una Uoc di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (non solo Endoscopia) in hub e spoke.
“L’incremento delle Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva nel territorio” per Annibale “ha un impatto molto positivo, perché renderebbe molto più praticabile lo screening del cancro al colon. Perché è noto che, anche se ci fosse un’aderenza al 100% della popolazione a questo screening, non saremmo in grado con le risorse attuali di strumenti e personale e strutture di far fronte alla richiesta. E’ quindi necessario per cercare di incrementare questo servizio, perché è un tema sociale, economico e sanitario assolutamente rilevante e prioritario”.
Con 21 Servizi sanitari regionali, le strutture di Gastroenterologia “sono molto difformi nel territorio, molto concentrate nelle aree metropolitane, poco nel Sud e soprattutto nei piccoli ospedali – conclude il presidente Sige – con un impatto su quote di popolazioni a cui sono sottratte specialità specialistiche di questo campo così vasto e importante”.
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