Sanità: Cittadinanzattiva, per servizi vaccinali manca regia, ecco Carta qualità
Roma, 3 mar. (Adnkronos Salute) – I servizi vaccinali risentono della mancanza di una regia coordinata tra i vari livelli organizzativi. Secondo un monitoraggio realizzato da Cittadinanzattiva, le anagrafi vaccinali istituite in ogni regione non raggiungono il livello di informatizzazione ottimale. E sono disponibili per consultazione e aggiornamento a tutti gli operatori coinvolti solo in alcune regioni; non succede invece in Abruzzo, Marche, Molise, Veneto, Umbria. Partendo da questi e altri dati del monitoraggio – realizzato nel periodo settembre/novembre 2021 – Cittadinanzattiva, assieme a un tavolo multistakeholder e con il supporto non condizionato di Gsk, Msd e Sanofi, ha presentato oggi la Carta della qualità dei servizi vaccinali.
Un documento basato su 6 principi fondamentali a garanzia di: accesso uniforme sul territorio; informazione, comunicazione e trasparenza; formazione e aggiornamento; digitalizzazione e semplificazione; raggiungimento degli obiettivi di prevenzione e copertura vaccinale; miglioramento continuo dei servizi e valutazione della qualità offerta. “Questi principi individuano gli aspetti del percorso vaccinale che necessitano prioritariamente di interventi organizzativi e tecnologici, per rispondere in modo ottimale alle esigenze di cittadini e operatori”, spiega Cittadinanzattiva.
Dal monitoraggio emergono anche difformità per quanto riguarda i soggetti deputati a effettuare le somministrazioni: in Toscana, ad esempio, i pediatri di libera scelta si occupano di tutte le vaccinazioni ai bambini, mentre in altre regioni (Marche, Umbria, Veneto) effettuano solo l’antinfluenzale. Gli accordi regionali, per il coinvolgimento di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta nelle vaccinazioni, non sono presenti in tutte le regioni. Laddove siglati, i medici non sempre sono d’accordo su quali vaccinazioni vi siano comprese.
Tra le raccomandazioni della Carta, rivolte ai vari interlocutori di livello nazionale, regionale e aziendale, nonché agli stessi cittadini, figurano: produzione e diffusione di campagne informative e di sensibilizzazione che motivino i cittadini ad effettuare scelte consapevoli basate su conoscenza scientifica validata, anche per contrastare il fenomeno delle fake news; accesso semplice e rapido a tutte le informazioni vaccinali anche grazie alle tecnologie digitali; promozione di una formazione omogenea e coerente sul territorio nazionale, per tutti i soggetti con cui sono presenti accordi (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti, operatori Rsa); implementazione del decreto del 2018 che prevede l’istituzione dell’Anagrafe vaccinale nazionale e disciplina quelle regionali, e che ad oggi non può prescindere dall’integrazione con il fascicolo sanitario elettronico e le piattaforme relative agli screening;
E ancora: realizzazione o adeguamento/potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico; pubblicazione, anche per le vaccinazioni raccomandate (Herpes zoster, pneumococco e richiamo difterite-tetano-pertosse per adulti), dei dati di copertura annuale, come già avviene per l’antinfluenzale; inclusione, nella definizione di nuovi Pdta o nell’aggiornamento di quelli già presenti, delle vaccinazioni raccomandate per gli specifici target di patologia; nella definizione dei Piani assistenziali individuali, inserimento della vaccinazione come attività di prevenzione; nella pianificazione delle forniture dei vaccini antinfluenzali ad inizio anno per garantire quantitativi adeguati, definendo i tempi di consegna utili alla campagna di vaccinazione stagionale; collaborazione di aziende sanitarie locali, centri vaccinali, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti per: chiamata attiva per i target individuati, invio al cittadino delle informazioni sul suo stato vaccinale, gestione dei recall, recupero dei non vaccinati, recupero di appuntamenti saltati.
“Auspichiamo – dichiara Valeria Fava, responsabile del coordinamento delle politiche della salute di Cittadinanzattiva – che le raccomandazioni inserite nella Carta della qualità dei servizi vaccinali, condivise con la comunità scientifica, gli operatori dei servizi di prevenzione, le associazioni di pazienti e le istituzioni, siano accolte ed implementate nei vari livelli del sistema, nonché nel prossimo Piano nazionale di prevenzione vaccinale, per la cui stesura non siamo stati ad oggi coinvolti. La prevenzione vaccinale deve rappresentare una priorità per il nostro Paese, da realizzarsi attraverso strategie efficaci ed omogenee sul territorio nazionale, una maggiore digitalizzazione e semplificazione nell’accesso e un puntuale monitoraggio, a partire dall’estensione degli indicatori della griglia di monitoraggio Lea a tutte le vaccinazioni previste. Per garantire l’erogazione, l’omogeneità e la piena fruibilità delle vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale, sarà inoltre necessaria una attiva partecipazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nelle vaccinazioni, prevedendo specifici impegni nell’ambito degli accordi integrativi regionali”.
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